Indietro L’abolizione del limite del numero di mandati presidenziali è un passo indietro nello sviluppo democratico, afferma la Commissione di Venezia

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In questo nuovo rapporto sul limite del numero di mandati presidenziali, la Commissione di Venezia afferma che la rielezione non costituisce un diritto umano fondamentale, ma una modalità del diritto di essere eletti. La Commissione di Venezia è favorevole al limite del numero di mandati presidenziali nei regimi presidenziali e semipresidenziali in quanto ciò aiuta a prevenire l’abuso di potere e non limita indebitamente i diritti dei canditati o dei votanti. Per modificare tale limite è necessaria una revisione costituzionale. Tuttavia, qualora tale revisione determini il prolungamento del mandato presidenziale, dovrebbe avere effetto solo per i futuri titolari della funzione. Il ricorso a un referendum popolare per approvare la modifica non deve costituire un modo per aggirare le procedure parlamentari. Infine, le corti costituzionali dovrebbero intervenire solo dopo l’adozione della modifica da parte del legislatore costituzionale.

Gli esperti costituzionali del Consiglio d’Europa hanno elaborato il rapporto su richiesta dell’Organizzazione degli Stati americani, la quale ha recentemente constatato [in America Latina] l’esistenza di cattive pratiche volte a modificare i mandati presidenziali attraverso le decisioni delle corti costituzionali anziché per mezzo di un processo di riforma. Il rapporto si basa su uno studio comparativo dei paesi di Europa, Africa, Asia e Americhe, nonché sui precedenti lavori della Commissione di Venezia in cui quest’ultima aveva già espresso chiaramente la sua posizione critica in relazione alle disposizioni costituzionali che autorizzano il capo dello Stato, nei sistemi presidenziali e semipresidenziali, a ricoprire più di due mandati.

Commissione di Venezia Strasburgo 19 marzo 2018
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