Marija Pejčinović Burić ha definito storica la decisione di creare il Registro dei danni sotto l'egida del Consiglio d'Europa. "Sostenuta da un'ampia coalizione di Stati membri e non membri, nonché dall'UE, questa iniziativa è una delle prime decisioni giuridicamente vincolanti volte a chiedere conto alla Russia", ha aggiunto la Segretaria generale.

Il Registro avrà sede all'Aia (Paesi Bassi) con un ufficio satellite in Ucraina. Istituito per un periodo iniziale di tre anni, sarà utilizzato per annotare le prove e le informazioni relative alle richieste di risarcimento per danni, perdite o lesioni causate dall’aggressione da parte della Russia contro l’Ucraina. La prima Conferenza dei partecipanti all'Accordo si è tenuta il 27 giugno 2023 a Strasburgo.

La creazione del Registro fa seguito alla decisione del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa adottata il 24 febbraio 2023, un anno dopo l'aggressione militare su larga scala, non provocata e ingiustificata, contro l'Ucraina. Il Registro rientra nell’ambito di un'azione più ampia intrapresa dal Consiglio d'Europa in risposta alla guerra della Russia contro l'Ucraina.

Il 16 marzo 2022, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha preso la decisione senza precedenti di escludere la Federazione russa dal Consiglio d’Europa in applicazione dell’Articolo 8 dello Statuto, in ragione del fatto che l’aggressione da parte della Russia è in palese contraddizione degli ideali e dei principi condivisi dagli Stati membri del Consiglio d’Europa e costituisce una violazione del diritto internazionale.

Il Consiglio d’Europa è la prima e, a oggi, l’unica organizzazione internazionale ad aver escluso la Russia dai suoi ranghi. L’esclusione ha fatto seguito alla sospensione dei diritti di voto della Russia in seno all’organizzazione avvenuta già il 25 febbraio 2022, il giorno successivo all’inizio della guerra.

Dal 16 settembre 2022, la Russia ha cessato di essere uno Stato contraente della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e, di conseguenza, le persone all’interno della giurisdizione russa sono definitivamente private della protezione garantita dalla Convenzione. Ciononostante, la Corte europea dei diritti dell’uomo rimane competente per l’esame delle presunte violazioni che sarebbero state commesse prima di questa data.

Attualmente sono pendenti dinanzi alla Corte europea dei diritti dell'uomo tre casi Ucraina c. Russia, oltre a un caso Ucraina e Paesi Bassi c. Russia, che riguardano gli eventi verificatisi nell’est dell’Ucraina, tra cui la distruzione, a luglio 2014,  del volo MH17 e le operazioni militari russe sul territorio ucraino a partire dal 24 febbraio 2022. Quasi 8.500 ricorsi individuali presentati alla Corte sembrano riguardare eventi in Crimea, nell’est dell’Ucraina e nel Mar d'Azov, nonché le operazioni militari della Russia condotte sul territorio ucraino dal 24 febbraio 2022. Vi è anche un caso pendente Russia c. Ucraina.

L’Organizzazione fornisce continuamente consulenza giuridica e strategica, nonché formazione per gli investigatori speciali e per i professionisti che lavorano con le vittime di violenze, in particolar modo le donne, anche nel quadro del piano d’azione del Consiglio d’Europa per l’Ucraina, “Resilienza, ripresa e ricostruzione” (2023-2026), a cui è stato assegnato un budget record di 50 milioni di euro.

L'Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa e il Congresso dei poteri locali e regionali si adoperano allo stesso modo nel prendere misure decise per affrontare le conseguenze dell’aggressione russa e sostenere l’Ucraina e il suo popolo.