“I nostri diritti non si applicano solo in un determinato momento o in una situazione specifica. Al contrario, sono concepiti per essere applicati nel corso di decenni e in qualsiasi circostanza ci troviamo”, ha dichiarato la Segretaria generale, Marija Pejčinović Burić, nell’introduzione del rapporto 2024 su democrazia, diritti umani e Stato di diritto in Europa, dal titolo “I nostri diritti, il nostro futuro”, pubblicato oggi.
“I nostri diritti non sono un punto di arrivo o una destinazione, bensì una bussola morale che ci indica il cammino da seguire. La Dichiarazione di Reykjavik è stata una tappa importante in un momento di profonda preoccupazione per il nostro continente, ma noi abbiamo trovato la via. Ora, il cammino deve proseguire”, ha evidenziato Marija Pejčinović Burić.
Il rapporto annuale pone l’accento sul seguito dato dall’Organizzazione al 4° Vertice dei capi di Stato e di governo, tenutosi in Islanda a maggio 2023. Nella “Dichiarazione di Reykjavik”, i leader europei hanno espresso il loro impegno ad affrontare la regressione democratica in molte parti del continente.
La principale priorità del Vertice è stata apportare un sostegno incrollabile all’Ucraina e assicurare il riconoscimento delle responsabilità della continua guerra di aggressione da parte della Federazione russa.
Il rapporto sottolinea i progressi compiuti nella creazione e nell’istituzione del Registro dei danni, che ora comprende 43 Stati e l’Unione europea, con personale e uffici all’Aia e a Kyiv.
Un’altra priorità è stata la necessità per gli Stati membri di eseguire appieno le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo. Dei progressi sono stati realizzati anche in questo ambito.
Infine, a Reykjavik sono state inoltre trattate le sfide future, con particolare attenzione al progetto di Convenzione quadro sull’intelligenza artificiale, i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto e al potenziamento dei lavori su ambiente e diritti umani, come anche alla lotta contro il traffico di migranti.
“Nel celebrare i 75 anni del Consiglio d’Europa, dobbiamo avere fiducia in noi stessi e nella nostra capacità di affrontare tali sfide, cogliendo le opportunità offerte dal multilateralismo. In passato, abbiamo vissuto situazioni terribili e le abbiamo superate. Possiamo farlo di nuovo”, ha scritto la Segretaria generale.