Il Consiglio d’Europa, che include 47 Stati membri, e l’Unione Europea, che ne conta 28, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta in occasione della Giornata europea e mondiale contro la pena di morte del 10 ottobre.
La dichiarazione afferma la forte opposizione delle due organizzazioni alla pena capitale in qualsiasi circostanza.
“La pena di morte è un affronto alla dignità umana. Essa rappresenta un atto crudele, disumano e degradante, contrario al diritto alla vita. La pena di morte non ha nessun effetto deterrente accertato e rende ogni errore giudiziario irreversibile.” – Thorbjørn Jagland, Segretario generale del Consiglio d’Europa e Federica Mogherini, Alto rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza.
In attesa dell’introduzione di una moratoria, la dichiarazione esorta i paesi che ancora ricorrono alla pena di morte – tra i quali troviamo soprattutto la Bielorussia l'unico paese nel continente europeo che ancora applica la pena di morte – a commutare le condanne a morte rimanenti in pene detentive.
La dichiarazione invita inoltre ogni Stato membro del Consiglio d’Europa e dell’Ue ad adottare misure efficaci per prevenire il proprio coinvolgimento nel ricorso alla pena capitale da parte di paesi terzi, per esempio prevenendo scambi di merci che potrebbero essere successivamente utilizzate per le esecuzioni.
Attraverso la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, il Consiglio d’Europa ha creato una zona libera dalla pena di morte che conta 47 paesi europei e oltre 820 milioni di persone.
Nessuna esecuzione ha avuto luogo in alcuno Stato membro del Consiglio d’Europa da oltre 20 anni.
- Dichiarazione congiunta Consiglio d’Europa/Ue (disponibile anche in altre versioni linguistiche)
- Infografica: L’Europa contro la pena di morte
- Video: L’Europa contro la pena di morte