L'8 marzo 2018, in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della donna, la Commissione uguaglianza e non discriminazione dell’APCE, che riunisce i parlamentari degli Stati membri del Consiglio d'Europa, riconosce i progressi compiuti verso una maggiore parità tra donne e uomini e prende atto delle sfide future.
La discriminazione profondamente radicata, basata su una mentalità patriarcale e aggravata dalla violenza, in particolare la violenza sessuale, spesso celata, segna le donne per tutta la vita, limitando la loro libertà, le loro opportunità e l’esercizio dei loro diritti. Tra queste, le donne migranti sono particolarmente colpite.
Nella sfera economica, il divario salariale tra donne e uomini, il soffitto di cristallo e l'idea errata secondo cui le donne sono inadatte al lavoro in determinati settori o professioni continuano a ostacolare le loro carriere e opportunità. Molte donne devono sostenere il duplice onere fisico e psicologico delle faccende domestiche e dell'occupazione, lottando per conciliare vita privata, familiare e professionale.
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