Il 18 e il 19 ottobre, presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo, si tiene la conferenza regionale “Accesso alla giustizia per le donne vittime di violenza”.
La conferenza è volta a esaminare i progressi compiuti nell’ambito dell’accesso delle donne alla giustizia nei paesi del partenariato orientale (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Ucraina e Repubblica di Moldova), alla luce dei principi della Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (Convenzione di Istanbul).
Dei paesi del partenariato orientale, solo la Georgia ha ratificato la Convenzione di Istanbul nel 2017, riservandosi il diritto di non applicare fino a settembre 2022 le disposizioni sulla concessione del risarcimento statale alle vittime. L’Armenia, l’Ucraina e la Repubblica di Moldova hanno firmato la Convenzione ma non l’hanno ratificata. L’Azerbaigian e la Bielorussia non hanno né firmato né ratificato la Convenzione.
Indipendentemente dalla firma o dalla ratifica della Convenzione di Istanbul da parte di uno Stato, la violenza contro le donne è una triste realtà ovunque. Ogni giorno le donne incontrano ostacoli nell’accesso alla giustizia e subiscono le conseguenze di un sistema giudiziario miope dal punto di vista del genere che deve garantire uguaglianza e piena protezione dei diritti umani delle donne. Potenziare la sensibilità di genere nei sistemi giudiziari in linea con la giurisprudenza della Corte europea e i principi della Convenzione di Istanbul in tale ambito è pertanto cruciale ed è questo il tema di dibattito centrale della conferenza.
La conferenza si svolge nell’ambito del programma Partnership for Good Governance (PGG), finanziato dall’UE e attuato dal Consiglio d’Europa, e in particolar modo del progetto “Potenziare l’accesso alla giustizia per le donne vittime di violenza nei sei paesi del partenariato orientale”.