Indietro Intelligenza artificiale nei servizi penitenziari e di libertà vigilata: la nuova raccomandazione del Consiglio d'Europa mira a garantire il rispetto dei diritti e della dignità umani

Intelligenza artificiale nei servizi penitenziari e di libertà vigilata: la nuova raccomandazione del Consiglio d'Europa mira a garantire il rispetto dei diritti e della dignità umani

Il Consiglio d'Europa ha formulato raccomandazioni ai suoi 46 Stati membri per garantire che l'uso dell'intelligenza artificiale e delle relative tecnologie digitali da parte dei servizi penitenziari e di libertà vigilata rispetti i diritti umani e la dignità dei detenuti, di coloro che si trovano in libertà vigilata e del personale.

In una nuova Raccomandazione, il Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa invita i governi a garantire che i servizi penitenziari e di libertà vigilata utilizzino la tecnologia in modo legittimo e proporzionato e solo se contribuisce alla riabilitazione degli autori di reato. Le tecnologie non dovrebbero sostituire il personale penitenziario e di libertà vigilata nel lavoro quotidiano e nelle interazioni con gli autori di reato, ma piuttosto assisterlo in questi compiti e aiutare il sistema penale, in particolare a far rispettare le sanzioni e le misure penali, a migliorare la riabilitazione e la risocializzazione delle persone in conflitto con la legge e a ridurre la recidiva.

La Raccomandazione affronta gli aspetti etici e organizzativi dell'uso dell'intelligenza artificiale e delle relative tecnologie digitali nei servizi penitenziari e di libertà vigilata e mira a guidare gli Stati nell'adozione di leggi, politiche e pratiche nazionali. Sottolinea che tutti i processi relativi alla progettazione, allo sviluppo, alla fornitura, all'uso e alla disattivazione dell’intelligenza artificiale e delle relative tecnologie utilizzate dai servizi penitenziari e di libertà vigilata e dalle aziende private che agiscono per loro conto dovrebbero essere trasparenti per il controllo pubblico e in linea con le norme giuridiche nazionali e internazionali, compresa la Convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull'intelligenza artificiale e i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto (STCE n° 225).

La Raccomandazione osserva che l'intelligenza artificiale può contribuire a mantenere la sicurezza nelle carceri e, quindi, a migliorare la gestione dei rischi e delle crisi. Tuttavia, il suo utilizzo deve essere strettamente necessario ed evitare effetti negativi sulla privacy e sul benessere degli autori di reato e del personale.


 Comunicato stampa
Intelligenza artificiale nei servizi penitenziari e di libertà vigilata: la nuova raccomandazione del Consiglio d'Europa mira a garantire il rispetto dei diritti e della dignità umani


Il Consiglio d'Europa e l'Intelligenza artificiale


 Il Consiglio d'Europa, i servizi penitenziari e le misure e sanzioni applicate all'interno della Comunità


 Relazione sulla Raccomandazione CM/Rec(2024)5

 

Consiglio d'Europa Strasburgo 9 ottobre 2024
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