Nel suo primo rapporto di valutazione sull'attuazione da parte di Andorra della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, nota come "Convenzione di Istanbul", il Gruppo di esperti (GREVIO) riconosce i progressi significativi compiuti nella sfera legislativa e in altri settori, ma individua una serie di carenze, in particolare nella raccolta di dati, nel diritto penale e nei servizi di supporto alle vittime di violenza sessuale.
Il GREVIO accoglie con favore i notevoli sforzi compiuti dalle autorità di Andorra per sviluppare un quadro legislativo che affronti le varie forme di violenza contro le donne coperte dalla Convenzione, in particolare attraverso la legge del 2015 per l'eliminazione della violenza di genere e della violenza domestica e la legge del 2019 per la parità di trattamento e la non discriminazione. Il rapporto evidenzia diverse lacune nella raccolta dei dati, che impediscono una valutazione adeguata dell'efficacia delle misure adottate nella lotta contro la violenza di genere, in particolare da parte delle autorità preposte all'applicazione della legge, gli organi giudiziari competenti e i servizi sanitari. Di conseguenza, esorta le autorità andorrane a mettere in atto un sistema per la raccolta e la pubblicazione di tali dati in conformità con la Convenzione.
In seguito alla ratifica della Convenzione di Istanbul, è stata effettuata una grande riforma del Codice penale riguardante alcune forme di violenza, tra cui il matrimonio forzato, l'aborto e la sterilizzazione forzati e le mutilazioni genitali femminili. Tuttavia, la gravità dei reati sessuali continua comunque a essere valutata in base al grado di violenza fisica esercitata e non sulla mancanza di consenso da parte della vittima. Il GREVIO raccomanda di modificare il Codice penale per garantire che il reato di violenza sessuale sia saldamente correlato alla mancanza di consenso e di rivedere la scala delle pene applicate. Nonostante l'esistenza di un sistema di ordinanze di divieto e di protezione d'emergenza, il GREVIO teme che, in mancanza di una raccolta dati relativi all’utilizzo di queste misure, essi possano non essere applicati in modo efficace. Esorta pertanto le autorità a garantire che tali ordinanze siano attuate nella pratica e che possano essere emesse in tempi molto brevi in situazioni di pericolo immediato.
Il rapporto, che valuta la situazione fino al 14 ottobre 2020, è stato pubblicato insieme ai commenti del governo (solo in francese).