Un nuovo rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) chiede all’Andorra di adottare un programma nazionale per combattere il razzismo e la fobia LGBTI. In via prioritaria, l’Andorra deve inoltre garantire il diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni locali ai cittadini stranieri che risiedono nel paese, conformemente ai principi stabiliti dalla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla partecipazione degli stranieri alla vita pubblica a livello locale.
Dal precedente rapporto dell’ECRI del 2016, l’Andorra ha compiuto progressi in diversi ambiti. La legge sui diritti dei bambini e degli adolescenti, emendata nel 2019, protegge i bambini e gli adolescenti dalla discriminazione fondata sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere. Il Piano nazionale per i bambini e gli adolescenti è stato presentato a ottobre 2022 e un piano contro il bullismo è in fase di attuazione nelle scuole. I programmi scolastici includono progetti educativi volti a promuovere i diritti umani, la non discriminazione e il rispetto della diversità.
Nel paese, il livello di rispetto delle persone LGBTI è relativamente elevato. Da gennaio 2023, le coppie dello stesso sesso sono trattate al pari delle coppie di sesso diverso per quanto riguarda l’accesso al matrimonio civile. Per le persone transgender, i costi dei trattamenti di affermazione del genere sono interamente coperti dal sistema sanitario pubblico dal 2022. La legislazione andorrana consente inoltre alle persone transgender di cambiare il genere sui documenti ufficiali senza l’obbligo di sottoporsi a trattamenti medici.
Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, alcune questioni continuano a destare preoccupazione. Pur accogliendo con favore il fatto che il mandato del Radonador del Ciutadà (difensore civico) è stato esteso nel 2017 in modo da trattare le denunce di discriminazione razziale, l’ECRI sottolinea la necessità di rafforzare i poteri di tale istituzione e assicurare che disponga del budget e del personale necessari per il completo espletamento delle sue funzioni.
In relazione alle persone transgender, l’ECRI esprime rammarico per il fatto che è ancora richiesta una diagnosi psichiatrica per accedere ai trattamenti di affermazione del genere. Considera inoltre problematici il periodo di attesa di due anni e la procedura giudiziaria per la modifica del nome e per il riconoscimento giuridico del genere. L’ECRI raccomanda pertanto di rafforzare la legislazione in materia di riconoscimento giuridico del genere, scegliendo una procedura amministrativa rapida e trasparente.
Il discorso d’odio non è ampiamente diffuso in Andorra, sebbene quello online contro i migranti, i musulmani e le persone LGBTI sia stato notato in diverse occasioni. L’ECRI raccomanda alle autorità di intensificare gli sforzi per combattere il discorso d’odio online, assicurare che le motivazioni basate su razzismo e fobia LGBTI siano prese pienamente in considerazione nelle indagini e nei procedimenti giudiziari e di istituire un sistema di raccolta dei dati completo per il discorso d’odio e i reati di odio razzisti e anti-LGBTI.
Il rapporto nota che le persone provenienti dall’America Latina e che lavorano nel settore edile sono state sottoposte in modo particolare a pratiche abusive. L’ECRI chiede alle autorità di fornire all’ispettorato del lavoro risorse adeguate per prevenire efficacemente ed eliminare qualsiasi forma di razzismo e discriminazione razziale nel mondo del lavoro, soprattutto nei settori del turismo, dell’edilizia e dei lavori pubblici.
Monitoraggio dell'ECRI in Andorra
* * *
La Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) è un organo di controllo dei diritti umani unico nel suo genere, specializzato in questioni relative alla lotta contro il razzismo, la discriminazione (per motivi di “razza”, origine etnica/nazionale, colore della pelle, cittadinanza, religione, lingua, orientamento sessuale, identità di genere e caratteristiche sessuali), la xenofobia, l'antisemitismo e l'intolleranza in Europa; prepara rapporti ed emette raccomandazioni agli Stati membri.