La Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI) del Consiglio d'Europa ha pubblicato alcuni rapporti di valutazione sulla Repubblica ceca e sulla Repubblica slovacca, nonché una valutazione dell'attuazione di due raccomandazioni prioritarie da parte della Svezia.
Nel suo rapporto sulla Repubblica ceca, l'ECRI ha invitato le autorità a garantire, in via prioritaria, la cessazione di tutte le forme di segregazione che colpiscono i bambini rom nelle scuole e l'attuazione di una strategia nazionale volta a identificare le aree di discriminazione nei confronti delle persone LGBTI. L'ECRI accoglie con favore i progressi compiuti in diversi settori, ma individua una serie di problemi ancora da risolvere. Il discorso d’odio razzista e anti-LGBTI resta motivo di preoccupazione, in particolare le espressioni pubbliche di odio contro i musulmani e i Rom ad alti livelli politici. L'ECRI deplora inoltre il fatto che i bambini rom continuano, rispetto ai bambini non rom, ad essere molto più spesso classificati come "disabili", e che gran parte di questi siano concentrati in alcune scuole primarie.
Nel rapporto sulla Repubblica slovacca, l'ECRI esorta le autorità a migliorare l'istruzione dei Rom, in particolare preparando adeguatamente i minori alla scuola dell'obbligo e a sviluppare un piano d'azione per le persone LGBTI al fine di proteggerle dalla discriminazione, dalle espressioni d’odio e dai reati della stessa natura. L'ECRI riconosce dei passi positivi, ma esprime preoccupazione per alcuni sviluppi. Nonostante miglioramenti negli atteggiamenti nei confronti delle persone LGBT, nota che negli ultimi anni si è sviluppata una dinamica negativa a seguito dei persistenti discorsi d’odio anti-LGBT e si rammarica in particolare delle campagne condotte da alcuni partiti politici. Inoltre, ha espresso preoccupazione per l’aumento dell’incitamento all’odio verso altri gruppi, specialmente gli ebrei, i musulmani, i migranti, i rom e i neri.
Il rapporto richiama l'attenzione su diversi problemi legati all'istruzione dei bambini rom, che spesso non possono frequentare la scuola materna e imparare lo slovacco prima di accedere alla scuola elementare, anche se spesso questa diventa la loro futura lingua d'insegnamento. Inoltre, esorta le autorità a porre fine alla segregazione dei Rom in scuole e classi specifiche, fenomeno che colpisce ancora troppi bambini rom.
Nelle sue conclusioni di follow-up che valutano l'attuazione di due raccomandazioni prioritarie rivolte alla Svezia nel suo rapporto del 2018, l'ECRI conclude che il paese non ha ancora attuato la raccomandazione che chiede di concedere ai difensori civici i poteri necessari per indagare sulle discriminazioni commesse dalle autorità pubbliche, comprese le forze dell'ordine. L'ECRI ritiene che le autorità abbiano parzialmente attuato l'altra raccomandazione prioritaria, volta a rafforzare il programma d’introduzione per i rifugiati e i beneficiari di protezione sussidiaria al fine di migliorare il loro inserimento nel mercato del lavoro, prestando particolare attenzione alle esigenze delle donne.