Il Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) del Consiglio d’Europa ha sollevato una serie di preoccupazioni su questioni legate all’immigrazione nel Regno Unito, a seguito di una visita ad hoc condotta nel paese all’inizio dello scorso anno. L’obiettivo principale della visita del CPT, che ha avuto luogo dal 27 marzo al 6 aprile 2023, è stato esaminare il trattamento e le condizioni di detenzione delle persone detenute in virtù delle leggi sull’immigrazione, sia nei centri di detenzione amministrativa (Immigration Removal Centre, IRC) sia nelle carceri.
Il rapporto evidenzia numerose buone pratiche negli IRC volte a rendere la situazione dei detenuti meno traumatizzante possibile. Tuttavia, l’incertezza rispetto alla durata della detenzione e il ricorso a centri che hanno l’aspetto di carceri, come quelli di Brook House e Colnbrook, non aiutano a raggiungere tale obiettivo. Il Comitato ha inoltre notato l’impegno positivo del Regno Unito ad assicurare che le persone vulnerabili non siano poste in detenzione laddove ciò risulterebbe dannoso per il loro benessere. Ciononostante, occorre fare di più per assicurare che le disposizioni in materia siano efficaci. Inoltre, è necessario prendere misure per migliorare il flusso di informazioni ed eliminare l’incertezza sul futuro delle persone detenute negli IRC.
Il CPT sottolinea che i cittadini stranieri autori di reati devono essere trasferiti dal carcere a un centro di detenzione amministrativa dopo aver scontato la sentenza, in linea con il loro nuovo status giuridico. Il Comitato aggiunge che il progetto di legge del Regno Unito sull’immigrazione clandestina del 2023 e l’accordo con il Rwanda suscitano entrambi diverse preoccupazioni rispetto al trattamento delle persone vulnerabili e il rimpatrio di cittadini stranieri in un paese in cui potrebbero essere esposti a tortura o trattamenti inumani o degradanti, vietati dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il rapporto è stato pubblicato insieme alla risposta delle autorità britanniche.