Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) ha appena terminato una visita urgente di cinque giorni in Grecia, mirante a esaminare il trattamento delle persone che tentavano di entrare nel territorio del paese e che sono state bloccate e trattenute dalla polizia o dalla guardia costiera ellenica, in particolare a partire dal 1° marzo, data della sospensione del procedimento di esame delle richieste di asilo.
Nel corso della visita, che si è svolta dal 13 al 17 marzo, la delegazione del CPT ha esaminato le condizioni di detenzione dei migranti, in particolare delle donne incinte e delle famiglie con bambini e neonati. Ha visitato i commissariati di polizia e i posti di frontiera e altre strutture di trattenimento a lungo termine nella regione di Evros. Ha inoltre ispezionato alcuni luoghi di detenzione semi-ufficiali e ha esaminato le accuse di “respingimento” di persone che tentavano di attraversare il fiume Evros da parte di alcuni reparti delle forze dell’ordine greche. Il nuovo campo di trattenimento dei rifugiati di Malakasa (Attica) è stato altresì visitato il giorno della sua apertura, al fine di interrogare un gran numero di migranti che erano stati trattenuti per due settimane a bordo di una nave nel porto di Mitilene. La delegazione ha infine incontrato 93 persone detenute in due celle, sotto la responsabilità della polizia ellenica nei locali della Guardia costiera di Samos.