La gravità dei maltrattamenti da parte dei membri delle forze dell’ordine in Ucraina sembra essere diminuita, ma le accuse sono ancora frequenti. Le scarse condizioni materiali, il sovraffollamento e la mancanza di attività al di fuori della cella rimangono i problemi principali nelle carceri. Inoltre, il sistema di tutela nelle strutture psichiatriche e di assistenza sociale dovrebbe essere migliorato. Queste sono le principali conclusioni del rapporto pubblicato oggi dal Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa sulla sua recente visita in Ucraina a dicembre 2017 (consultare anche la sintesi del rapporto).
Sebbene il CPT abbia accolto con favore gli sforzi delle autorità ucraine nell’affrontare i maltrattamenti da parte delle forze dell’ordine e avuto l’impressione che, rispetto al 2016, la gravità di tali maltrattamenti sia diminuita, la frequenza delle accuse rimane a un livello preoccupante, soprattutto a Kiev. In particolare, la delegazione del CPT ha ricevuto denunce di eccessivo uso della forza durante l’arresto da parte della polizia e durante l’interrogatorio iniziale. La pratica inaccettabile delle detenzioni non registrate non è stata completamente eliminata. Il CPT ha inoltre raccomandato di garantire che tutte le persone detenute abbiano accesso a un avvocato fin dall’inizio della detenzione e che gli avvocati d’ufficio eseguano le loro funzioni in modo tempestivo, diligente e professionale.