“Le autorità della Bosnia-Erzegovina dovrebbero gettare le basi di una società più coesa affrontando gli effetti negativi lasciati dalla guerra. È particolarmente importante intensificare il perseguimento degli autori dei crimini di guerra e difendere i diritti umani di tutte le vittime civili della guerra, soprattutto degli sfollati interni e delle famiglie delle persone scomparse”, ha dichiarato oggi Nils Muižnieks, Commissario per i diritti umani, pubblicando un rapporto basato sulla sua visita nel paese effettuata lo scorso giugno.
Sottolineando che la giustizia è una condizione imprescindibile per favorire la riconciliazione interetnica e la coesione sociale, il Commissario chiede alle autorità della Bosnia-Erzegovina a tutti i livelli di garantire che le vittime di guerra, in particolare le vittime di violenze sessuali e atti di tortura commessi durante il conflitto, ricevano una riparazione adeguata ed efficace. Osservando con preoccupazione che oltre 6.800 persone risultano ancora disperse, raccomanda alle autorità di raddoppiare gli sforzi per fare luce sulla loro sorte e di istituire un fondo di sostegno per le loro famiglie. Inoltre, il Commissario raccomanda di migliorare ulteriormente la protezione dei testimoni e di potenziare l’aiuto fornito a circa 50.000 sfollati interni che necessitano di assistenza e di maggiore attenzione. “Le autorità dovrebbero agevolare il ritorno sicuro e duraturo degli sfollati che desiderano tornare nei luoghi d’origine e garantire loro l’accesso ai diritti sociali ed economici”.