Dal 2014, la Bulgaria ha compiuto progressi tangibili nella lotta contro l’intolleranza, nell’introduzione di un’istruzione inclusiva, nella lotta contro l’antisemitismo, nella promozione dell’integrazione dei Rom e nel sostegno ai rifugiati. Tuttavia, l’odio e i pregiudizi contro le persone LGBTI e i Rom persistono e dovrebbero essere affrontati e le misure di integrazione per i rifugiati dovrebbero essere estese. Queste sono le conclusioni principali del nuovo rapporto della Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) che copre il periodo da giugno 2014 alla fine di marzo 2022 (consultare la versione bulgara del rapporto).
L'ECRI accoglie con favore diversi sviluppi positivi osservati dal precedente ciclo di monitoraggio. Tuttavia, nonostante i progressi compiuti, alcuni problemi destano preoccupazione. Le persone LGBTI, come anche i Rom, sono le principali vittime delle espressioni pubbliche di odio e pregiudizio. Il discorso dell’odio contro questi gruppi negli ultimi anni si è riscontrato anche tra politici di alto livello. Purtroppo, le misure positive prese per combattere l’antisemitismo non sono state applicate anche a queste forme di odio.
L’ECRI rivolge diverse raccomandazioni alle autorità bulgare. Le autorità dovrebbero istituire un gruppo di lavoro LGBTI, che dovrebbe includere diverse organizzazioni pertinenti delle comunità LGBTI, per condurre ricerche sulla discriminazione contro le persone LGBTI al fine di elaborare una strategia nazionale e un piano d’azione in questo ambito. L’ECRI raccomanda inoltre alle autorità di aumentare il numero di mediatori rom e ampliare la portata del loro efficace lavoro nei settori sanitario, dell’istruzione e dell’impiego. L’ECRI valuterà l’attuazione di queste raccomandazioni tra due anni.
L'ECRI raccomanda inoltre alle autorità di basarsi sulle azioni positive prese per prevenire e combattere l’antisemitismo per definire misure simili applicabili ad altri gruppi esposti al discorso dell’odio.
Quanto ai Rom, l’ECRI raccomanda vivamente alle autorità di prendere tutte le misure necessarie per prevenire le minacce e la violenza contro i Rom da parte di residenti locali e assicurare che non vi sia una segregazione di fatto dei bambini rom negli asili e nelle scuole. L’organismo del Consiglio d’Europa raccomanda inoltre alle autorità di proteggere gli alloggi dei Rom da demolizioni non in linea con le pertinenti tutele accettate a livello internazionale (come un sufficiente periodo di avviso, la possibilità di ricorsi legali e la fornitura di sistemazioni alternative).
Infine, l’ECRI raccomanda alle autorità di intensificare ed estendere le misure di integrazione per i rifugiati e i beneficiari della protezione sussidiaria (in particolar modo corsi di bulgaro per gli adulti e misure per l’acquisizione di competenze e il sostegno all’impiego) per raggiungere altri beneficiari, attraverso il rilancio di programmi nazionali di integrazione oppure con un finanziamento adeguato e una completa distribuzione delle attività a livello locale.