Il Comitato anti-tortura del Consiglio d’Europa ha pubblicato oggi un nuovo rapporto a seguito della sua visita effettuata in Bulgaria nel periodo settembre-ottobre 2017 presso commissariati di polizia, istituti penitenziari e psichiatrici e strutture sociali di accoglienza e assistenza.
Il Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa ritiene che si possa constatare dal 2015 un leggero miglioramento del trattamento delle persone trattenute sotto custodia della polizia, soprattutto a livello della gravità dei presunti maltrattamenti. Sono stati tuttavia ancora segnalati alla delegazione numerosi casi di maltrattamenti fisici subiti da persone (compresi minori) arrestate e custodite dalla polizia. Il CPT deplora ugualmente l’assenza di reali progressi nell’applicazione delle garanzie contro i maltrattamenti, quali il diritto all’accesso a un avvocato e a un medico.
La delegazione del CPT ha visitato il Centro speciale per l’accoglienza degli stranieri a Lyubimets, dove le sono state trasmesse alcune accuse di maltrattamenti fisici e numerose denunce relative al comportamento irrispettoso e insensibile del personale di custodia nei confronti degli stranieri detenuti. La delegazione ha ritenuto pessime le condizioni materiali a Lyubimets, con dormitori immensi decrepiti, sporchi e stipati di letti a castello. Ha inoltre constatato un accesso insufficiente all’assistenza sanitaria, la mancanza dell’assistenza di un interprete, e l’assenza totale di cibo, indumenti o giocattoli adeguati per oltre 40 minorenni trattenuti insieme ai loro genitori.