Gli "informatori" che agiscono nell'interesse generale segnalando abusi commessi dagli Stati devono essere protetti contro le rappresaglie, qualora agiscano in buona fede e seguano le procedure applicabili, ha dichiarato una commissione dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa (APCE) in un progetto di risoluzione pubblicato oggi.
La Commissione affari giuridici e diritti umani dell'APCE ha adottato oggi, a margine della sessione plenaria dell'APCE, un rapporto intitolato "Sicurezza nazionale e accesso alle informazioni", nel quale esorta i governi dei 47 Stati membri del Consiglio d'Europa a integrare nelle loro legislazioni una serie di principi globali adottati recentemente da esperti, rappresentanti della società civile, accademici e addetti alla sicurezza nazionale.
L'accesso alle informazioni deve essere garantito qualora l'interesse generale che ne richiede la comunicazione sia di importanza maggiore rispetto alla difesa degli interessi che portano l'amministrazione a mantenere certe informazioni segrete, in particolar modo quando queste "forniscono elementi importanti di riflessione a un dibattito pubblico in corso", ha dichiarato la Commissione. (segue...)
Rapporto integrale (versione provvisoria)
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