Il Consiglio d’Europa ha pubblicato il Rapporto annuale per il 2016 sull’attuazione della Strategia per l’uguaglianza di genere 2014-2017 da parte degli Stati membri, il cui scopo è comprendere come vengano affrontate le attuali sfide legate ai diritti delle donne.
Tra le problematiche emerse dal rapporto figurano: la vulnerabilità delle donne rifugiate, l’aumento dell’incitamento all’odio sessista e di altre forme di violenza contro le donne, la messa in discussione dei diritti e della salute riproduttiva delle donne, la riduzione delle risorse destinate all’uguaglianza di genere dovuta ai tagli di bilancio e alle misure di austerità, le barriere che impediscono alle donne appartenenti a gruppi svantaggiati di beneficiare delle politiche e delle norme a favore della parità dei sessi, le lacune riscontrate nella partecipazione bilanciata delle donne al processo decisionale politico e pubblico, nonché la diffusione di idee sbagliate sull’uguaglianza tra uomini e donne con il pretesto di una presunta “ideologia di genere”.
“Tutte queste problematiche contribuiscono ad aumentare sempre più il divario tra le norme per la parità dei sessi e la loro attuazione ed evidenziano la necessità di un nuovo atteggiamento da parte dei cittadini europei e dei decisori politici”, sottolinea il rapporto.
Il Consiglio d’Europa s’impegna a far fronte a queste sfide e a sostenere gli Stati membri nel raggiungimento di una vera e propria uguaglianza di genere in Europa e oltre i suoi confini. La sua Strategia sull’uguaglianza di genere, nata quattro anni fa, propone un quadro politico guida in questo campo.
Nell’ultimo anno, gli Stati membri hanno adottato nuove leggi e politiche per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, come previsto dalla Convenzione di Istanbul. Hanno lanciato delle iniziative per lottare contro gli stereotipi di genere nel sistema educativo e nei media, e adottato misure per rafforzare la partecipazione delle donne nel processo decisionale politico e in seno alle istanze pubbliche. Hanno intrapreso provvedimenti per favorire l’accesso delle donne alla giustizia, come il miglioramento dell’accesso all’assistenza legale e lo sviluppo delle capacità nel sistema giudiziario e in seno agli organismi di promozione della parità di genere. Sono inoltre state lanciate, nel 2016, delle attività volte a lottare contro l’incitamento all’odio sessista.