Dunja Mijatović, Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, ha pubblicato oggi le proprie osservazioni scritte presentate alla Corte europea dei diritti umani nel caso Emin Huseynov c. Azerbaigian, relativo alla decisione di privare della cittadinanza il ricorrente, che si è in tal modo ritrovato apolide. Mijatović sottolinea che in Azerbaigian è chiaramente applicata una logica repressiva contro quanti esprimono disaccordo o critiche nei confronti delle autorità. Insiste inoltre sul fatto che la privazione della cittadinanza può ugualmente essere utilizzata come sanzione, per fare tacere le voci dissidenti e critiche. Le conseguenze sul piano dei diritti umani per gli interessati sono ancora più serie quando la privazione della cittadinanza conduce all’apolidia, ha aggiunto il Commissario.
“La privazione della cittadinanza imposta al ricorrente non deve essere esaminata in quanto caso isolato, ma deve essere inserita in un contesto più vasto, caratterizzato dal ricorso a pratiche di intimidazione nei confronti dei difensori dei diritti umani in Azerbaigian”, ha scritto Dunja Mijatović.
Gli interventi in qualità di terza parte costituiscono uno strumento supplementare di cui dispone il Commissario per promuovere e tutelare i diritti umani. Sono previsti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e si basano sulle attività tematiche del Commissario e sulle sue attività di monitoraggio nei vari paesi. Le osservazioni per iscritto presentate alla Corte non contengono alcun commento sui fatti o sul merito del ricorso, ma forniscono alla Corte informazioni obiettive e imparziali sugli aspetti che preoccupano il Commissario.