In occasione dell’adozione di una guida alle buone pratiche in tale ambito, il Comitato dei Ministri ha chiesto oggi agli Stati membri di potenziale gli sforzi volti a prevenire e combattere la mutilazione genitale femminile e il matrimonio forzato in Europa.
La mutilazione genitale e il matrimonio forzato violano i diritti fondamentali presenti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo. “Tali violazioni non possono essere giustificate in nessun caso dal rispetto delle tradizioni culturali, dei costumi e del credo religioso”, ha dichiarato il Comitato nella sua dichiarazione.
Il Comitato ha incoraggiato i governi ad adottare la legislazione e le politiche che sostengono le donne, le ragazze e le comunità interessate a porre fine a tali pratiche nefaste, potenziare la segnalazione dei casi, promuovere misure di prevenzione e protezione per le vittime e prevedere sanzioni efficaci.
Gli Stati membri sono inoltre invitati ad aderire agli strumenti giuridici rilevanti del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Uniti e ad attuarli, a cooperare e a fare in modo che la mutilazione genitale femminile e il matrimonio forzato siano riconosciuti come base per una maggiore protezione internazionale.
- Dichiarazione del Comitato dei Ministri
- Guida alle buone ed efficaci pratiche volta a prevenire e combattere la mutilazione genitale femminile e il matrimonio forzato
- Testi correlati: Convenzione sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (CETS n° 210), Convenzione sulla protezione dei minori contro lo sfruttamento e l’abuso sessuale (CETS n° 201), Convenzione sulla lotta contro la tratta di esseri umani (CETS n° 197)
Consultare inoltre:
Асtion Against Female Genital Mutilation: The Added-Value Of The 'Istanbul Convention'