Il Consiglio d’Europa ha chiesto ai suoi 47 Stati membri di dotarsi di un quadro giuridico solido per promuovere la trasparenza delle attività di lobbying.
Il Comitato dei Ministri, organo esecutivo dell’Organizzazione, sottolinea in una raccomandazione che il lobbying può apportare un contributo legittimo a un governo aperto e a un processo decisionale informato, ma che la maggior parte degli Stati membri non dispone ancora di un quadro globale per regolamentarlo.
Per promuovere la trasparenza, il Comitato raccomanda che le autorità o altri organismi designati mantengano un registro pubblico dei lobbisti, che sia facilmente accessibile e semplice da utilizzare. Il registro dovrebbe contenere almeno il nome del lobbista, l’oggetto delle attività di lobbying e l’identità del cliente o del datore di lavoro, laddove necessario. Potrebbero essere richieste anche altre informazioni, a seconda delle esigenze nazionali.
La raccomandazione contiene diversi principi relativi a un comportamento etico dei lobbisti e raccomanda, in caso di non conformità, l’imposizione di sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive.
Al fine di evitare rischi per l’integrità nel settore pubblico, il Comitato dei Ministri raccomanda che le autorità adottino misure appropriate come l’osservazione di periodi di “riflessione” prima che un funzionario pubblico possa diventare lobbista e viceversa. Le autorità pubbliche dovrebbero inoltre fornire indicazioni ai funzionari pubblici su questioni come il rifiuto o la dichiarazione di doni o ospitalità, la segnalazione di violazioni della normativa sul lobbying e la dichiarazione di conflitti d’interesse.