In occasione del suo scambio di opinioni con i Delegati del Comitato dei Ministri il 6 aprile, il Presidente del Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa, Leendert Verbeek, ha rilasciato la dichiarazione seguente:
“La guerra in Ucraina è entrata in una nuova fase di atrocità. Mentre le truppe russe si ritirano dai paesi e dalle città attorno alla capitale Kiev, a Boucha, Irpyn, Vorzel o Motyzhyn, lasciano prove di quelle che sembrano uccisioni deliberate di civili.
Il 2 aprile, i corpi della sindaca del villaggio di Motyzhyn, Olga Sukhenko, di suo marito Igor e del figlio Alexander, che sarebbero stati rapiti il 23 marzo, sono stati trovati in una fossa. Atrocità simili sono state segnalate a Hostomel e in altre città nell’oblast di Kiev: sindaci uccisi per aver rifiutati di collaborare con le truppe russe e fornire pieno sostegno alla guerra.
Negli oblast di Mariupol, Kherson, Zaporizhya, Mykolaiv e Luhansk, cosiddetti “sindaci” sono stati nominati in sostituzione ai sindaci eletti; tali nomine non possono essere considerate legittime. Chiedo il rilascio dei sindaci eletti democraticamente dai cittadini ucraini e il ripristino delle condizioni che permettono loro di riprendere appieno le relative funzioni.
Condanno con la massima fermezza queste uccisioni brutali, come condanno anche il rapimento o l’intimidazione dei sindaci e dei consiglieri locali che difendono i loro concittadini e si rifiutano di sottomettersi all’invasore.
Questi crimini non devono restare impuniti. Costituiscono un affronto alla nostra umanità e palesi violazioni di tutte le regole della democrazia, del diritto internazionale, delle regole che governano i conflitti armati e semplicemente dei diritti umani fondamentali che noi difendiamo.
Sono convinto che sarà fatta giustizia a livello internazionale e che gli autori dei crimini commessi in Ucraina saranno ritenuti responsabili.
Desidero ancora una volta rendere omaggio ai dirigenti locali eletti democraticamente in Ucraina, i quali svolgono un ruolo chiave nella risoluzione dei problemi quotidiani dei cittadini nelle loro città, paesi e villaggi martiri. Ed è proprio per questo che sono presi di mira degli aggressori.
Deploro la perdita di vite umane e le terribili conseguenze di questa aggressione ingiustificata e desidero ribadire la nostra piena solidarietà all’Ucraina e al suo popolo”.