Indietro Corruzione e ingerenze politiche indeboliscono il sistema giudiziario albanese

Commissario per i diritti umani

"L'elevato livello di corruzione del sistema giudiziario ne ostacola il buon funzionamento e mina la fiducia della popolazione nella giustizia e nello stato di diritto in Albania. Le autorità devono aumentare gli sforzi affinché tutti questi casi di corruzione siano oggetto di indagine e di procedimenti giudiziari", ha dichiarato Nils Muižnieks,Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, pubblicando in data odierna unrapporto sulla visita effettuata nel paese dal 23 al 27 settembre 2013.

La strategia di riforma nazionale e il piano d'azione destinato a consolidare il sistema giudiziario albanese sono iniziative incoraggianti, ma sono necessarie azioni più risolute, specialmente per migliorare la trasparenza e per tener conto della meritocrazia per la nomina e la valutazione dei giudici. A tal proposito, il Commissario raccomanda di depoliticizzare il funzionamento del sistema giudiziario, cominciando col potenziare l'indipendenza del Consiglio superiore della giustizia, che garantisce l'integrità della giustizia albanese. "I membri del Consiglio dovrebbero essere eletti in parlamento da una maggioranza qualificata ed esercitare un'influenza più decisiva sulle procedure di nomina, promozione e disciplinari applicabili ai giudici, compresi quelli della Corte suprema. È necessario evitare qualsiasi ingerenza politica indotta nel funzionamento del sistema giudiziario. Questo presuppone in particolar modo eliminare la partecipazione del ministro della Giustizia nelle procedure disciplinari intraprese contro i giudici". Il Commissario, inoltre, invita le autorità ad adottare le misure legislative necessarie affinché la nomina del Procuratore generale da parte del Presidente della Repubblica sia sottoposta al voto e al consenso di una maggioranza qualificata in parlamento. (segue…)

L'Albania e il Consiglio d'Europa

Strasburgo 16/01/2014
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