La protezione della privacy e dei dati personali continua a essere sottoposta a minacce senza precedenti, legate in particolar modo alla sorveglianza di massa e ad altri rischi. In un contesto in cui Internet e le tecnologie di comunicazione si sviluppano oltrepassando le frontiere, si assiste a un aumento della criminalità informatica.
La cooperazione internazionale e l’efficiente attuazione di norme giuridicamente vincolanti - come le convenzioni del Consiglio d’Europa sulla criminalità informatica e sulla protezione dei dati - sono più necessarie che mai. I governi e le altre parti interessate devono garantire che le norme in vigore siano applicate e che si trovino soluzioni alle lacune esistenti.
Il Consiglio d’Europa esporrà tali preoccupazioni e condividerà l’esperienza dell’Organizzazione nella lotta contro la criminalità informatica e nella tutela della privacy con governi, aziende private, società civile e mondo accademico, in occasione della 11esima edizione del Forum sulla governance di Internet (FGI), che si terrà a Zapopan (Jalisco, Messico) dal 6 al 9 dicembre.
In un workshop organizzato con la Computer & Communications Industry Association (CCIA), il Consiglio d’Europa affronterà le difficoltà delle agenzie preposte all’applicazione della legge ad accedere alle prove penali archiviate online, spesso su server di aziende private e all’estero nella giurisdizione di altri Stati, ed esaminerà eventuali soluzioni (Workshop on Law Enforcement, Cyberspace & Jurisdiction, 7 dicembre, 12:00 - 13:30).
I partecipanti rifletteranno sugli approcci possibili per consentire ai governi di adempiere il loro obbligo di proteggere le società e le persone contro la criminalità informatica, nel rispetto dello Stato di diritto e dei requisiti di protezione dei dati, includendo la cooperazione con il settore privato. I governi, le istituzioni internazionali, il settore privato e altre parti interessate stanno valutando nuovi quadri per la cooperazione e per la determinazione della giurisdizione competente nel cyberspazio.
I membri della delegazione del Consiglio d’Europa interverranno inoltre in una serie di sessioni e workshop del Forum sui temi seguenti: social media e radicalizzazione dei giovani; diritti economici, sociali e culturali; sorveglianza e diritto internazionale in materia di diritti umani; e potenziamento delle capacità multiculturali e multilaterali. Parteciperanno inoltre a un forum sulla governance di Internet dedicato ai giovani.
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Quindici anni dopo la sua adozione, la Convenzione di Budapest rimane il trattato internazionale più efficace per combattere la criminalità informatica e far rispettare lo Stato di diritto nel cyberspazio. Sessantotto paesi hanno firmato o ratificato la Convenzione o sono stati invitati ad aderirvi. Più di 120 paesi cooperano con il Consiglio d’Europa per rafforzare la legislazione e le capacità dei loro sistemi di giustizia penale per affrontare la lotta contro la criminalità informatica.
La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla protezione dei dati, conosciuta come Convenzione 108, è divenuta un pilastro in materia di legislazione per la protezione dei dati a carattere personale, sia in Europa che in molti altri paesi. Questo trattato è aperto a qualsiasi Stato non membro che voglia aderirvi. Ad oggi, 53 paesi l’hanno ratificata, firmata o sono stati invitati a farlo. Un protocollo addizionale prevede la creazione di un’autorità indipendente incaricata di assicurare il rispetto dei principi di protezione dei dati e stabilisce norme su flussi transfrontalieri dei dati.