Il Comitato consultivo della Convenzione-quadro del Consiglio d’Europa per la protezione delle minoranze nazionali (FCNM) ha condannato con la massima fermezza l’aggressione della Federazione russa contro l’Ucraina e “deplora l’utilizzo da parte delle autorità russe delle questioni associate ai diritti delle minoranze come pretesto per l’invasione”. Il Comitato esprime profonda preoccupazione per il fatto che la guerra abbia esacerbato la situazione delle relazioni interetniche in Ucraina.
In una dichiarazione adottata durante la sua sessione plenaria la scorsa settimana, il Comitato ha espresso costernazione per la perdita di vite umane e le sofferenze causate dalla guerra, che colpisce anche le persone appartenenti a minoranze nazionali nelle aree interessate dal conflitto, gli sfollati interni e i rifugiati.
“L’Ucraina è un paese multietnico e nelle regioni più devastate a est e a sud del paese vivono molte minoranze nazionali”, ha osservato il Comitato consultivo, unendosi alla Segretaria generale del Consiglio d’Europa nel condannare le barbare violenze commesse contro donne e bambini.
“Il Comitato consultivo esprime profonda preoccupazione per il fatto che la guerra abbia esacerbato la situazione delle relazioni interetniche in Ucraina, accentuando la sfiducia tra le persone che si identificano etnicamente come russe e la maggior parte della popolazione. Questo avrà un impatto anche sulle persone che si identificano come appartenenti ad altre minoranze nazionali o come ucraine ma utilizzano il russo come principale lingua di comunicazione”, si legge nella dichiarazione.
L'aggressione viola non solo gli obblighi della Russia previsti dallo Statuto del Consiglio d’Europa, ma è inoltre contraria ai principi della Convenzione-quadro e questa contraddizione “è estremamente netta”, ha sottolineato il Comitato. Secondo la Convenzione-quadro, la protezione delle minoranze nazionali è parte integrante della protezione internazionale dei diritti umani e le disposizioni della Convenzione “devono essere applicate in buona fede, in uno spirito di comprensione e tolleranza e in conformità ai principi di buon vicinato, relazioni amichevoli e cooperazione tra gli Stati”.
Come conseguenza dell’aggressione, la Federazione russa è stata esclusa dal Consiglio d’Europa. Essendo la Convenzione-quadro aperta a Stati non membri, la Federazione russa rimane parte contraente di tale convenzione ed è pertanto vincolata dai relativi obblighi e soggetta alla relativa procedura di monitoraggio. In questo contesto e se le circostanze lo permettono, il Comitato consultivo continuerà a seguire da vicino le ripercussioni di questi sviluppi sulle minoranze nazionali nella Federazione russa.