Il Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS) ha pubblicato un’analisi incentrata sull’impatto della crisi del costo della vita sui diritti sociali in tutta Europa. L’analisi offre una panoramica dettagliata delle sfide che devono affrontare gli Stati per salvaguardare i diritti sanciti nella Carta sociale europea. Contiene raccomandazioni rivolte ai governi su come assicurare che questi diritti siano garantiti in situazioni in cui il costo dei beni essenziali aumenta molto più velocemente dei redditi medi delle famiglie.
All’inizio del 2022, la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina ha provocato gravi perturbazioni nei mercati globali, determinando un’impennata dei prezzi dei generi alimentari e dell’energia a causa della speculazione. Questo ha contribuito a pressioni inflazionistiche in un momento in cui il costo della vita per le famiglie era già in rapido aumento. La conseguente crisi del costo della vita ha avuto un impatto significativo sulla vita degli europei. I gruppi della società europea che erano già in situazioni svantaggiate, tra cui le famiglie a basso reddito, i bambini, gli anziani e le persone con disabilità, sono stati esposti a particolari rischi e hanno dovuto affrontare un aumento della povertà, l’esclusione sociale e il deterioramento degli standard di vita.
Nel 2023, riconoscendo l’urgenza della situazione, il Comitato ha chiesto a tutti gli Stati parte di inviare informazioni sulle misure da loro adottate per attenuare gli effetti della crisi del costo della vita.
Nell’analisi, il Comitato fornisce una panoramica generale delle risposte degli Stati alla crisi. Propone orientamenti e formula una serie di raccomandazioni:
- Gli Stati parte devono elaborare e attuare misure mirate per i gruppi maggiormente colpiti dalla crisi, tenendo conto delle loro esigenze.
- La protezione sociale è un elemento fondamentale della Carta. L’aumento dell’inflazione ha notevolmente ridotto il valore delle prestazioni di previdenza e assistenza sociali, lasciando i beneficiari nell’incapacità di procurarsi i beni di prima necessità. Gli Stati devono prendere tutte le misure necessarie per assicurare che tali prestazioni rimangano adeguate, adattandole all’inflazione, e per sostenere i gruppi maggiormente colpiti.
- Il valore reale del salario minimo è diminuito in molti paesi a causa di una forte inflazione. Il Comitato indica chiaramente che gli Stati devono garantire una remunerazione equa conformemente all’articolo 4 della Carta, assicurando ai lavoratori e alle loro famiglie uno standard di vita dignitoso. Ciò include la garanzia di salari minimi non inferiori al 60% del salario medio nazionale netto.
- L’aumento dei costi degli alloggi e un crescente rischio di ritrovarsi senza dimora sono problemi critici per molti europei. Il Comitato evidenzia che i diritti garantiti dalla Carta impongono agli Stati di assicurare che gli affitti siano accessibili e che i sussidi per l’alloggio siano adeguati in rapporto ai costi delle abitazioni. I governi devono aumentare le iniziative volte a migliorare l’offerta di alloggi sociali e rafforzare le protezioni contro gli sfratti.
- I forti aumenti dei prezzi dell’energia e dei generi alimentari hanno colpito gravemente le famiglie, in particolare quelle a basso reddito. I governi devono monitorare attentamente i livelli di povertà energetica, fornire sostegno mirato alle persone maggiormente colpite e attuare politiche a lungo termine per garantire un accesso stabile, continuo e sicuro a una quantità sufficiente di energia.
- I governi devono condurre consultazioni significative con le persone appartenenti ai gruppi maggiormente colpiti dalla crisi e assicurare la loro partecipazione all’elaborazione, all’attuazione e alla valutazione delle misure prese in risposta alla crisi.
Il CEDS si concentra sulla situazione dei gruppi più colpiti dalla crisi del costo della vita: famiglie a basso reddito, bambini, persone con disabilità e anziani. Invita gli Stati parte ad adottare misure a medio e lungo termine basate sui diritti per affrontare gli effetti a lungo termine delle crisi del costo della vita, non solo misure a breve termine (come sussidi monetari ad hoc o una tantum o aumenti temporanei delle prestazioni). Il CEDS indica chiaramente che, affinché gli Stati possano rispettare i loro obblighi di diritto internazionale previsti dal diritto europeo in materia di diritti umani, è essenziale affrontare la crisi del costo della vita conformemente ai diritti sanciti nella Carta. Le difficoltà economiche non devono portare all’erosione dei diritti sociali fondamentali e i governi devono assicurare che le politiche rispettino i principi di giustizia sociale e solidarietà.
“La crisi del costo della vita colpisce innumerevoli persone negli Stati membri del Consiglio d’Europa, con effetti percepiti nel quotidiano. Molte persone fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Questa crisi aggrava le disuguaglianze sociali e mina la capacità delle persone di esercitare i loro diritti in aree essenziali, quali la protezione sociale, l’impiego e l’alloggio. È il momento di agire per porvi rimedio”, ha dichiarato Gianluca Esposito, Direttore generale per i diritti umani e lo Stato di diritto del Consiglio d’Europa.
“Il rispetto dei diritti sanciti nella Carta a vantaggio di tutti contribuisce a sostenere la ripresa economica e la giustizia sociale. Garantire che ogni persona in Europa eserciti i propri diritti in materia di protezione sociale, alloggio, lavoro e istruzione costituisce una risposta diretta e significativa alle crescenti minacce per la democrazia, alimentate dai timori di una diminuzione degli standard e delle opportunità di vita”, ha concluso la Presidente del CEDS, Aoife Nolan.