Il Consiglio d’Europa ha reso omaggio, oggi a Strasburgo, alla memoria delle vittime dell’Olocausto dei Rom con una cerimonia di raccoglimento e deposizione di fiori. Quest’anno ricorre il 74° anniversario del 2 agosto 1944, data in cui i restanti 2.897 uomini, donne e bambini rom del cosiddetto "Zigeunerlager" (campo nomadi) furono sterminati nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau.
Il genocidio dei Rom, in seguito noto come Pharrajimos, era il piano di sterminio dei cittadini Rom d’Europa programmato dal regime nazista e dai suoi alleati. Mentre non si sa con certezza quante persone furono sterminate nell’Olocausto dei Rom, gli storici stimano che i nazisti e i loro alleati uccisero almeno il 25% dei Rom che viveva in Europa e oltre il 90% in diversi paesi europei.
Hanno preso la parola durante la cerimonia: Hallvard Gorseth, capo del team Rom e Sinti (Direzione generale per la democrazia), a nome del Segretario generale del Consiglio d’Europa, Blaženka Babić, Vice Rappresentante permanente della Croazia presso il Consiglio d’Europa, a nome della Presidenza croata, Miranda Vuolasranta, Presidente del Forum europeo dei Rom e Sinti (ERTF).
I tre oratori hanno sottolineato l’importanza non solo di ricordare il passato ma anche di migliorare i diritti dei Rom oggi e in futuro.
La Presidenza croata del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha ricordato gli impegni presi nell’ambito del Piano d’azione tematico per l’inclusione di Rom e Sinti (2016-2019). Quest’ultimo, adottato dal Comitato dei Ministri nel mese di marzo 2016, sottolinea l’importanza di promuovere il ricordo e l'informazione in merito alle vittime rom della seconda Guerra Mondiale.
Oggi troppi Rom devono far fronte ad antiziganizmo, discriminazione, discorso dell’odio e reati legati all’odio. I bambini rom affrontano la segregazione nelle scuole, compresa la separazione in istituti speciali.
Tale segregazione, unita ad affermazioni razziste, crea un clima che favorisce ostilità e violenza. Recenti esempi includono un omicidio di matrice etnica, nonché sfratti forzati di Rom in diversi Stati membri del Consiglio d’Europa.
“La lotta contro l’antiziganismo e la necessità di rendere gli europei più consapevoli della storia dei Rom in Europa sono tra le priorità politiche del Consiglio d’Europa”, ha concluso Hallvard Gorseth.
Lo stesso giorno, ad Auschwitz-Birkenau, prendendo la parola durante la cerimonia di commemorazione dell’Olocausto dei Rom organizzata dal Consiglio centrale dei Rom e Sinti tedeschi e dall’Associazione dei Rom in Polonia, Dunja Mijatović, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, ha ricordato il dovere di non dimenticare e la cruciale importanza di combattere i continui pregiudizi e l’odio contro i Rom per porre fine alla perpetuazione delle violazioni dei diritti umani contro di loro.
Dal 29 luglio al 4 agosto, a Cracovia e Auschwitz (Polonia), il Network internazionale di giovani Rom “ternYpe”, insieme alle organizzazioni partner e con il sostegno del Dipartimento della Gioventù del Consiglio d’Europa, organizza attività di commemorazione per sensibilizzare giovani europei, società civile e decisori politici sul genocidio dei Rom.
Oggi, il Consiglio d’Europa è rappresentato anche alla 5a cerimonia di commemorazione presso l’Arc de Triomphe di Parigi, in omaggio alle vittime nei campi di internamento in Francia tra il 1939 e il 1946.
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