La Convenzione di Berna del Consiglio d’Europa lancia una campagna sui social media per sensibilizzare il pubblico rispetto all’uccisione illegale di uccelli. Il lancio coincide con la pubblicazione di un rapporto di BirdLife Partnership che sottolinea la portata di questa crisi ambientale. Si stima che ogni anno 36 milioni di uccelli vengano uccisi illegalmente durante le loro migrazioni nell’area del Mediterraneo, con un conseguente declino che può raggiungere il 30% per alcune specie, le quali scompaiono completamente in determinate regioni. Questi crimini contro la fauna selvatica sono ormai una delle principali attività della criminalità transnazionale organizzata, insieme al traffico di droga e armi e alla tratta di esseri umani.
Secondo il rapporto, la maggior parte dei paesi europei dispone di leggi in materia di protezione della natura ma, «nonostante questa forte protezione giuridica, diverse attività illegali continuano a minacciare gli uccelli in Europa: la cattura di passeriformi per il consumo alimentare, il tiro contro specie protette per “sport” e l’avvelenamento di rapaci per la “lotta contro i predatori”». Inoltre, nonostante la portata di tale minaccia per la fauna selvatica, diversi indicatori suggeriscono che gli europei sono poco sensibili a tale problema.
La campagna “The Last Tweet” (L’ultimo cinguettio) è incentrata su quattro uccelli diversi e racconta la storia della loro migrazione da quattro diversi account Twitter, con alcuni episodi divertenti e altri commoventi, fino alla loro morte nelle mani dei bracconieri. Data l’importanza sociale delle ultime parole che una persona può pronunciare prima di morire, questi uccelli utilizzano il loro ultimo Tweet per inviare il loro messaggio: ponete fine all’uccisione illegale di uccelli.