Durante il suo intervento online nell'ambito del sesto Forum economico di Delfi, la Segretaria generale del Consiglio d'Europa ha oggi sottolineato "l'approccio proattivo" adottato dal Consiglio d'Europa per affrontare le sfide poste dal Covid-19 in materia di diritti umani.
Poiché l'11 maggio 2021 ricorre il 10° anniversario della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, meglio conosciuta come Convenzione di Istanbul, Marija Pejčinović Burić ha chiesto un maggiore sostegno a questo trattato, considerando la "triste realtà" dell'aumento degli abusi domestici durante il confinamento e le altre restrizioni alla mobilità legate alla pandemia.
Di fronte a una recessione finanziaria complicata dalla pandemia, "il pericolo di un inasprimento delle divisioni sociali è tuttora incombente"; in questo contesto, la Segretaria generale ha sottolineato l'importanza della Carta Sociale Europea come principio guida per guidare gli Stati membri nella lotta contro questa minaccia. Il mese scorso, la Segretaria generale ha avanzato delle proposte per rafforzare il sistema della Carta Sociale Europea. "Abbiamo bisogno di un rinnovato impegno politico per i diritti sociali ed economici sanciti dalla Carta".
Tra le misure adottate per far fronte alle sfide ai diritti dell'uomo poste dalla pandemia, ha spiegato come la Commissione di Venezia del Consiglio d'Europa abbia definito principi, condizioni e garanzie in materia di diritti umani, che devono essere mantenute in qualsiasi stato di emergenza.
La Segretaria generale ha anche ricordato che la Banca di sviluppo del Consiglio d'Europa ha investito più di 3 miliardi di euro in progetti di risposta all'emergenza pandemica e ha emesso obbligazioni di inclusione sociale per aiutare a finanziare misure volte a mitigare l'impatto sociale ed economico della pandemia.