Il Comitato per la prevenzione della tortura (CPT) del Consiglio d'Europa, nel suo nuovo rapporto sulla sua visita periodica in Armenia nel dicembre 2019, ha accolto con favore alcuni sviluppi positivi nel sistema carcerario (progressi nella lotta contro il sovraffollamento, trasferimenti facilitati dei detenuti presso ospedali esterni, contatti molto facilitati con il mondo esterno, assenza di accuse di maltrattamenti da parte del personale). Tuttavia, ha notato con grande preoccupazione che alcune delle sue raccomandazioni di lunga data riguardanti le garanzie legali per le persone sotto custodia cautelare, le condizioni materiali, il regime e l'assistenza sanitaria nelle prigioni, così come i livelli del personale e le garanzie legali nelle strutture psichiatriche, rimandono tuttora inattuate. Il rapporto è stato pubblicato insieme alla risposta del governo armeno (vedi la sintesi del rapporto).
Il rapporto copre la situazione negli stabilimenti di polizia visitati (il centro di detenzione del dipartimento di polizia della città di Yerevan, nonché le stazioni di polizia di Kotayq, Armavir, Artachat, Goris, Hrazdan, Kapan, Sevan e Nairi), negli stabilimenti penitenziari (la prigione di Armavir, l'ospedale penitenziario centrale, la prigione di Goris, la prigione di Hrazdan, la prigione di Nubarachen, la prigione di Sevan e quella di Yerevan-Kentron), negli stabilimenti psichiatrici (il Centro di cura psichiatrica di Armash, l'Unità di psichiatria forense del Centro nazionale di cura psichiatrica e l'ospedale neuropsichiatrico di Syunik), così come nel centro di assistenza sociale di Dzorak per persone con disturbi psichiatrici.
Per quanto riguarda gli stabilimenti della polizia, non sono è stata ricevuta alcuna denuncia di maltrattamenti durante la custodia. Tuttavia, la pratica delle "interviste informali" (vale a dire persone "invitate" a presentarsi alla polizia prima di essere ufficialmente dichiarate sospette e prima che il rapporto di custodia sia preparato, e spesso di fatto trattenute in quella che equivale in sostanza a una custodia cautelare non dichiarata per ore o addirittura giorni), oggetto di critica da parte del CPT in numerose occasioni in passato, non è stata completamente eliminata, in particolare al di fuori di Yerevan. Il Comitato invita ancora una volta le autorità armene a porre fine a questa pratica. Le condizioni materiali nelle celle degli stabilimenti di polizia continuano ad essere generalmente soddisfacenti.