In un nuovo rapporto sul Regno Unito, il Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT) esprime nuovamente preoccupazione per il numero di casi di violenza grave tra i detenuti e di atti di violenza da parte dei detenuti contro il personale e per l’assenza di una strategia coerente per combattere il sovraffollamento cronico. Il Comitato sottolinea inoltre la necessità di rafforzare le garanzie giuridiche dei pazienti riguardanti il trattamento involontario e il consenso al trattamento.
Il rapporto contiene le conclusioni del CPT sulla sua visita periodica nel Regno Unito, dall’8 al 21 giugno 2021, incentrata sul trattamento delle persone detenute nelle carceri e negli istituti psichiatrici, come anche dalla polizia in Inghilterra. Il CPT sottolinea nuovamente i deleteri effetti cumulativi sulla vita dei detenuti provocati dal sovraffollamento cronico, da cattive condizioni di detenzione e dall’assenza di un regime di attività motivanti. Dal 2016, questi problemi di lunga data si sono aggravati a causa di una forte escalation di violenza. La pandemia da Covid-19 potrebbe aver determinato una riduzione temporanea del sovraffollamento e un abbassamento del livello di violenza, ma il rapporto nota che le cause strutturali alla base del sovraffollamento e della violenza nelle carceri non sono state affrontate.
In relazione alla violenza, il rapporto indica che resta diffusa in tutte le carceri maschili visitate e che lo sarebbe ancora di più se i detenuti non fossero confinati nelle loro celle la maggior parte della giornata. La delegazione del CPT ha constatato che, da marzo 2020, la stragrande maggioranza dei detenuti continua a essere chiusa nelle celle per 22-23 ore al giorno, quasi senza niente da fare.
Negli istituti psichiatrici visitati, il rapporto nota positivamente che la delegazione del CPT ha incontrato numerosi professionisti sanitari scrupolosi che lavorano intensamente per prendersi cura dei loro pazienti. La delegazione ha inoltre constatato che le condizioni materiali negli istituti visitati variano da buone a eccellenti e che la presa in carico dei pazienti include piani di cura e trattamento individuali completi, elaborati da un’équipe multidisciplinare con la partecipazione dei pazienti stessi.
Tuttavia, il CPT ritiene che alcuni aspetti meritino ulteriori riflessioni e cambiamenti. In particolare, ritiene che, nel momento in cui un paziente si oppone al trattamento proposto dai medici della struttura, si debba richiedere immediatamente un parere psichiatrico esterno. I pazienti dovrebbero, inoltre, poter fare ricorso a un’autorità indipendente contro le decisioni del trattamento forzato. Allo stesso modo, è necessario che vengano rafforzate le garanzie relative al consenso informato alla terapia. Inoltre, il rapporto esamina anche gli alti livelli di ricorso alle pratiche restrittive, tra cui la pronazione dei pazienti e i casi di isolamento a lungo termine.
Nella loro risposta, le autorità britanniche forniscono delle informazioni riguardanti le misure adottate per mettere in pratica le raccomandazioni del CPT. Il rapporto del CPT e la risposta delle autorità sono stati resi pubblici a seguito della richiesta avanzata dal governo del Regno Unito.