In un nuovo rapporto pubblicato in data odierna insieme alla risposta delle autorità croate, il Comitato per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT), organo del Consiglio d’Europa, ha constatato che la maggior parte delle persone private della libertà da parte delle forze di polizia sono state trattate correttamente. Tuttavia, ha raccolto alcune accuse di maltrattamenti al momento dell’arresto o nel corso dell’interrogatorio nel commissariato di polizia (si veda inoltre la sintesi del rapporto).
A seguito di una visita effettuata in Croazia l’anno scorso, il rapporto valuta ugualmente la situazione dei detenuti in tre carceri distrettuali (di Zagabria, Split e Osijek) e presso l’ospedale penitenziario di Zagabria, nonché il trattamento dei minori privati della libertà nell’ambito di un procedimento penale. La situazione dei pazienti psichiatrici non ricoverati volontariamente è stata esaminata in certi istituti psichiatrici, alla luce di una recente legge relativa alla salute mentale.
Il CPT ribadisce nuovamente nel suo rapporto che le autorità croate dovrebbero inviare un chiaro messaggio agli agenti di polizia, per indicare che i maltrattamenti inflitti a persone private della libertà sono inaccettabili, che dovrebbero inoltre garantire lo svolgimento di indagini efficaci su qualsiasi accusa di maltrattamento e imporre sanzioni adeguate a ogni agente di polizia riconosciuto colpevole.