Mentre la Convenzione sulla criminalità informatica (“Convenzione di Budapest”) celebra i suoi vent’anni, il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato oggi un secondo Protocollo addizionale alla Convenzione relativo al potenziamento della cooperazione e della divulgazione delle prove elettroniche.
“Questo testo costituisce un notevole passo avanti in termini di capacità tecnologiche e di cooperazione tra i governi e con i fornitori di servizi. Rafforzerà lo Stato di diritto nel cyberspazio, proteggerà gli utenti di Internet e aiuterà a rendere giustizia alle vittime di reati”, ha dichiarato la Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić.
Data la proliferazione della criminalità informatica e la crescente complessità a ottenere prove elettroniche che potrebbero essere archiviate in giurisdizioni estere, diverse, mutevoli o sconosciute, i poteri degli organismi preposti all’applicazione della legge sono limitati dai confini territoriali. Di conseguenza, solo una piccola parte degli atti di criminalità informatica denunciati alle autorità di giustizia penale sfocia in sentenze legali.
In risposta a ciò, il Protocollo fornisce una base giuridica per la divulgazione di informazioni relative alla registrazione dei nomi di dominio e per la cooperazione diretta con i fornitori di servizi per le informazioni sugli abbonati, modi efficaci per ottenere informazioni sugli abbonati e dati relativi al traffico, la cooperazione immediata in caso di emergenza, strumenti di assistenza reciproca, come anche garanzie in materia di protezione dei dati personali.
Video sul secondo Protocollo addizionale
Comunicato stampa
Criminalità informatica: il Consiglio d’Europa potenzia il suo arsenale giuridico