Nel suo ultimo rapporto di valutazione su Cipro, relativo al periodo 2020-2024, il Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta di esseri umani (GRETA) del Consiglio d’Europa valuta le misure adottate per prevenire la vulnerabilità alla tratta di esseri umani, individuare e sostenere le vittime in situazioni di vulnerabilità e punire i trafficanti.
Il rapporto riconosce i progressi compiuti in alcune aree, tra cui l'istituzione di un’unità specializzata nella lotta contro la tratta all'interno dei servizi di assistenza sociale e l’aumento di personale dell'ufficio di polizia specializzato nella lotta contro la tratta di esseri umani. Il GRETA elogia inoltre Cipro per l'adozione della Strategia nazionale contro la tratta di esseri umani per il periodo 2023-2026. Il meccanismo nazionale di orientamento ha permesso di individuare un maggior numero di presunte vittime di tratta, in particolare tra i richiedenti asilo, nonché le vittime di sfruttamento lavorativo.
Tuttavia, è diminuito il numero di vittime di tratta ufficialmente identificate (110 nel periodo 2020-agosto 2024). Il rapporto sottolinea la necessità di un'identificazione più proattiva delle vittime, garantendo che il loro riconoscimento ufficiale non dipenda dalla possibilità di un'azione penale. Gli attuali ritardi di sei mesi nel processo di identificazione rischiano di privare le vittime dell’assistenza fondamentale.
Il rapporto solleva particolare preoccupazione per la situazione dei lavoratori migranti, compresi i lavoratori domestici. I cittadini di paesi terzi, esclusi dal regime di salario minimo, sono spesso confinati in settori specifici, aumentando la loro vulnerabilità allo sfruttamento. Il GRETA invita le autorità cipriote a rafforzare le misure di protezione dei lavoratori migranti, garantendo pari diritti e tutele sul lavoro, rafforzando il monitoraggio del lavoro domestico e riducendo la dipendenza dei lavoratori dai singoli datori di lavoro.