Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha adottato una Raccomandazione volta a rispondere ai cambiamenti radicali avvenuti nelle tecniche di profilazione negli ultimi dieci anni e alla conseguente necessità di ulteriori tutele per proteggere i dati personali e la vita privata delle persone. Il testo, che aggiorna una precedente raccomandazione sullo stesso tema adottata nel 2010, ha l’obiettivo di allineare le sue disposizioni alla “Convenzione 108” modernizzata sulla protezione dei dati, nota come “Convenzione 108+”. La raccomandazione prevede che il rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, in particolar modo la dignità umana, la privacy, la libertà di espressione, la non discriminazione, la giustizia sociale, la diversità culturale e la democrazia, sia garantito sia nel settore pubblico sia in quello privato durante tutte le operazioni di profilazione.
La Raccomandazione considera profilazione qualsiasi forma di elaborazione automatica di dati personali, compreso l’utilizzo di sistemi di apprendimento automatico, che consiste nell’utilizzo di dati per valutare determinati aspetti personali riguardanti una persona, in particolare analizzare o prevedere aspetti relativi alle prestazioni professionali, alla situazione economica, alla salute, alle preferenze personali, agli interessi, all’affidabilità, al comportamento, all’ubicazione o agli spostamenti di quella persona. Il Comitato dei Ministri emette questa Raccomandazione considerando, tra le altre questioni, che le tecniche di profilazione possono avere un impatto sulle persone classificandole in categorie predefinite, molto spesso a loro insaputa. Questa mancanza di trasparenza può presentare notevoli rischi per i diritti umani, soprattutto per le persone vulnerabili, tra cui i minori.
Il Comitato esorta pertanto gli Stati a promuovere e a rendere giuridicamente vincolante l’utilizzo di procedure e sistemi che rispettino la privacy fin dalla fase di pianificazione (privacy by design) e durante tutta la durata dell’elaborazione, soprattutto durante l’utilizzo di tecnologie che rafforzano la privacy. Suggerisce inoltre di intraprendere misure adeguate contro lo sviluppo e l’utilizzo di tecnologie destinate, totalmente o parzialmente, al raggiro illecito delle misure tecnologiche di protezione della privacy.