In occasione della Giornata della protezione dei dati, che celebra l’apertura alla firma della Convenzione sulla protezione dei dati del Consiglio d’Europa il 28 gennaio 1981, la Presidenza italiana del Comitato dei Ministri ha ospitato oggi una conferenza incentrata sul potenziale, in quanto normativa globale in materia di privacy, della “Convenzione 108+” modernizzata.
La convenzione modernizzata, non ancora in vigore, si basa sui traguardi raggiunti dalla “Convenzione 108” del 1981, che oggi rappresenta l’unico strumento internazionale, multilaterale e giuridicamente vincolante per proteggere la privacy e i dati delle persone. Conta 55 Stati contraenti e 36 osservatori.
In una dichiarazione al termine della conferenza, il Presidente dei Delegati dei Ministri, l'Ambasciatore Michele Giacomelli, ha sottolineato la necessità per tutti gli Stati contraenti della Convenzione 108 che non lo abbiano ancora fatto di procedere senza indugi alla ratifica del Protocollo di modifica (STCE n. 223), in modo da dare effettiva concretezza alla Convenzione 108+.
La dichiarazione sottolinea il ruolo che il trattato modernizzato può svolgere nella protezione della privacy e dei dati personali a livello mondiale e l'opportunità che l'adesione alla Convenzione 108+ rappresenta per qualsiasi paese del mondo di vedere internazionalmente riconosciuto il proprio livello di protezione dei dati.
Nel suo discorso di apertura della conferenza, il Vice Segretario generale Bjørn Berge ha sottolineato il contributo della “Convenzione 108” in Europa e in tutto il mondo in quanto ponte tra le legislazioni nazionali, regionali e internazionali in materia di protezione dei dati e ha chiesto agli Stati contraenti che non lo avessero ancora fatto di procedere quanto prima alla ratifica del protocollo che aggiorna il trattato.
La Presidente del Comitato della Convenzione sulla protezione dei dati, Alessandra Pierucci, ha dichiarato che gli Stati che aderiscono alla Convenzione 108+ potranno garantire il più alto livello di protezione dei dati alle persone e piena conformità alle norme internazionali. Potranno inoltre avvalersi di una solida rete di Stati simili da cui ricevere assistenza, pareri e sostegno.
Dopo la ratifica da parte dell’Armenia il 25 gennaio e la firma da parte dell’Albania oggi, finora, 16 Stati hanno ratificato il protocollo e altri 28 lo hanno firmato con l’obiettivo di ratificarlo.
Al termine della conferenza, sono stati annunciati i vincitori della 4a edizione del Premio Stefano Rodotà per la protezione dei dati del Consiglio d’Europa: nella categoria “Tesi di dottorato”, Teresa Quintel, per il suo lavoro di dottorato sulla protezione dei dati nella gestione dei flussi migratori, e nella categoria relativa agli articoli, Sabrina Nucciotti, per il suo lavoro sul potenziale ruolo di un sistema di apprendimento automatico nel superare gli ostacoli in materia di privacy in Europa associati alla condivisione dei dati sanitari per scopi di ricerca medica.