Una conferenza organizzata a Strasburgo questa settimana ha evidenziato pratiche promettenti per le persone detenute che soffrono di disturbi legati all’uso di sostanze. La conferenza ha affrontato le sfide di salute pubblica nel campo delle droghe e ha fornito orientamenti ai professionisti e ai responsabili politici in Europa.
Il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) del Consiglio d’Europa ha sottolineato il diritto delle persone detenute di ricevere un’assistenza sanitaria pari a quella di cui usufruisce la popolazione generale (1).
La conferenza, organizzata congiuntamente dal Gruppo Pompidou, piattaforma per le politiche antidroga del Consiglio d’Europa, e dal Forum europeo dei meccanismi nazionali di prevenzione (MNP), ha riunito in particolar modo responsabili dell’elaborazione, dell’attuazione e del monitoraggio dei trattamenti disintossicanti, anche nei luoghi di detenzione, nonché responsabili degli MNP di diversi Stati europei.
Hanno partecipato alla conferenza anche professionisti che operano nell’ambito della detenzione e si occupano della cura e del reinserimento delle persone con disturbi legati all’uso di droghe, organizzazioni internazionali e della società civile, come anche responsabili del monitoraggio delle carceri indipendenti e membri del CPT.
(1) CPT, Servizi di assistenza sanitaria in carcere, paragrafo 38. Estratto dal 3° Rapporto generale del CPT, pubblicato nel 1993. Disponibile all’indirizzo: https://rm.coe.int/16806ce936