Si è tenuto a Strasburgo un seminario volto a salvaguardare i diritti umani dei minori intersessuali. Le pratiche mediche applicate ai minori intersessuali potrebbero avere per loro future implicazioni a lungo termine ed è essenziale salvaguardare i diritti dell’infanzia in tutto il processo. L’intervento precoce sui minori intersessuali e la promozione dei diritti dell’infanzia, come anche le questioni etiche che emergono in tale contesto, sono stati i temi del seminario, organizzato il 31 maggio dal Comitato direttivo per i diritti umani in ambito di biomedicina e salute.
I partecipanti all’evento hanno esaminato degli esempi di pratiche e misure di promozione dei diritti dei minori in quattro aree principali: legislazione, formazione, processo decisionale relativo all’intervento precoce e misure di supporto.
Ogni bambino è titolare di diritti e ha diritto “a un futuro aperto”, ovvero il diritto ad avere opzioni future aperte finché non sarà in grado di prendere le proprie decisioni. Questo diritto implica pertanto delle restrizioni su ciò che i genitori (e altri) possono fare per il minore e, secondo alcune interpretazioni, indica ciò che i genitori (e altri) dovrebbero fornire al minore. Emergono delle sfide rispetto a quali sono gli interventi più appropriati che genitori e altri possono autorizzare per salvaguardare la salute del bambino.
La Risoluzione 2191(2017) dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa sulla promozione dei diritti umani delle persone intersessuali e sull’eliminazione della discriminazione nei loro confronti chiede di «proibire gli interventi chirurgici di “normalizzazione sessuale” senza necessità medica», nonché altri trattamenti praticati sui minori intersessuali senza il loro consenso informato. La Risoluzione raccomanda di condurre ulteriori ricerche sull’impatto a lungo termine di questi trattamenti e di garantire che, a meno che non vi sia un rischio immediato per la vita del minore, l’alterazione delle caratteristiche sessuali sia posticipata al momento in cui il minore sarà in grado di prendere parte alla decisione.
Il seminario si è tenuto nell’ambito del Piano d’azione strategico sui diritti umani e le tecnologie nel campo della biomedicina (2020-2025).