La Presidente della Corte europea dei diritti dell’uomo, Síofra O’Leary, ha incoraggiato gli Stati membri del Consiglio d’Europa a utilizzare il prossimo Vertice di capi di Stato e di Governo a Reykjavik per destinare ulteriori risorse alla Corte. Durante la conferenza stampa annuale della Corte a Strasburgo, la Presidente O’Leary ha sottolineato che in questo momento vi sono circa 74.650 ricorsi pendenti dinanzi alla Corte, tra cui circa 23.850 ricorsi prioritari.
Alcuni salari vengono attualmente pagati attraverso contributi finanziari volontari da parte degli Stati membri, ha spiegato la Presidente O’Leary. Questo non è un modo sostenibile per finanziare un sistema che si è dimostrato “assolutamente vitale per la pace, la stabilità e il nostro modo di vivere”, ha dichiarato. Il rapporto annuale della Corte per il 2022 mostra che lo scorso anno la Corte si è pronunciata su 39.600 ricorsi. La Corte ha emesso un totale di 1.163 sentenze, di cui 1.059 hanno constatato almeno una violazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
Il 74% dei casi pendenti dinanzi alla Corte alla fine dell’anno riguardavano solo cinque Stati: Turchia (circa 20.100 ricorsi), Russia (16.750), Ucraina (10.400), Romania (4.800) e Italia (3.550).
Circa 10.200 dei ricorsi pendenti riguardava conflitti tra due Stati. La Corte tratta inoltre un importante numero di complessi casi “interstatali”, ha spiegato la Presidente.