Indietro L’ECRI accoglie con favore i significativi progressi compiuti dall’Albania, ma alcune questioni suscitano preoccupazione

L’ECRI accoglie con favore i significativi progressi compiuti dall’Albania, ma alcune questioni suscitano preoccupazione

Nel suo sesto rapporto sull’Albania, la Commissione europea contro il razzismo e l’intolleranza (ECRI) accoglie con favore i significativi progressi compiuti dalle autorità, ma chiede ulteriori misure per affrontare diverse questioni che suscitano preoccupazione (vedere anche le versioni albanese, inglese e francese del rapporto).

L’ECRI elogia l’Albania per la cooperazione efficace e complementare tra l’Avvocato del popolo (Mediatore) e il Commissario per la protezione contro la discriminazione (CPD), in particolare per gli sforzi volti ad attirare l’attenzione sulla necessità di combattere il discorso razzista, omofobico e transfobico.

L’ECRI accoglie positivamente anche l’adozione di un Piano d’azione nazionale 2016-2020 per l’integrazione dei Rom e degli Egiziani, incentrato sul loro accesso all’istruzione, all’impiego e alla formazione professionale, all’assistenza sanitaria, alla protezione sociale, all’alloggio, all’iscrizione all’anagrafe e alla giustizia. Il rapporto sottolinea inoltre il fatto che negli ultimi cinque anni il numero di minori rom ed egiziani iscritti all’istruzione prescolastica e alle scuole dell’obbligo sia quasi triplicato.

A seguito di una raccomandazione inclusa nel precedente rapporto dell’ECRI, volta a garantire che le vittime di discriminazione possano effettivamente accedere alla giustizia attraverso un sistema di aiuti giuridici operativo e finanziato in modo adeguato, le autorità hanno elaborato una legislazione pertinente che il parlamento ha adottato nel 2017 (vedere ECRI e Albania). 

I recenti sviluppi positivi includono anche progetti e strategie per combattere il bullismo e l'estremismo nel sistema educativo, la risoluzione parlamentare sulla "Protezione dei diritti e delle libertà delle persone appartenenti alla comunità LGBTI in Albania" e il piano d'azione del governo per la protezione della comunità LGBTI.

Tuttavia, l'ECRI osserva che vi sono diverse questioni che destano preoccupazione e formula una serie di raccomandazioni su come affrontarle. Invita le autorità albanesi a fornire risorse finanziarie e umane sufficienti al Mediatore, le cui attività si stanno espandendo, e ad adottare misure più concrete per dare seguito alle raccomandazioni degli organismi di promozione della parità di trattamento.

Secondo il rapporto, è estremamente raro che personalità politiche e pubbliche di alto rango condannino pubblicamente casi di discorsi di odio, poiché i discorsi anti-rom e omofobici sono spesso considerati accettabili nei dibattiti pubblici. Sebbene costituiscano una base utile per giungere a un cambiamento positivo, i piani d'azione sono ben lungi dall'essere pienamente attuati, osserva l'ECRI nel suo rapporto, dove rileva che le azioni per combattere il bullismo e l'estremismo nelle scuole sono state in gran parte ridotte a misure di sensibilizzazione generale e non sono riuscite a coprire efficacemente i gruppi vulnerabili come i minori Rom e LGBTI. Inoltre, molti Rom ed Egiziani non possono usufruire di programmi di formazione professionale e di occupazione attiva e soffrono di condizioni abitative inadeguate, in particolare nei quartieri di Kabash e Guri-i-Kuq del comune di Pogradec. Le autorità sono inoltre sollecitate a completare la preparazione e l'adozione dei testi necessari all'attuazione delle leggi sull'assistenza legale e l'edilizia popolare.


Comunicato stampa
L’ECRI accoglie con favore i significativi progressi compiuti dall’Albania, ma alcune questioni suscitano preoccupazione

ECRI Strasburgo 02 giugno 2020
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