Il Rappresentante speciale della Segretaria generale del Consiglio d’Europa sulle migrazioni e i rifugiati e la Rappresentante per l’Europa presso l’Ufficio dell’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) hanno accolto con favore la presentazione da parte della Commissione europea del suo nuovo Patto sulla migrazione e sull’asilo. Il lancio del Patto offre all’UE l’occasione di ritrovare un terreno comune per raggiungere una più efficace gestione delle migrazioni in Europa, basata sul rispetto e sulla protezione dei diritti umani.
“Il Patto offre la possibilità di una gestione più efficace delle migrazioni in Europa basata sull’impegno a favore dei diritti umani e del rispetto della dignità dei migranti”, ha dichiarato Drahoslav Štefánek, Rappresentante speciale della Segretaria generale sulle migrazioni e i rifugiati. Štefánek ha sottolineato l’accresciuto dovere di protezione che hanno gli Stati nei confronti dei migranti in situazioni di vulnerabilità, come i minori non accompagnati. “Accogliamo con favore il fatto che il Patto affronti questa questione”, ha aggiunto.
Birgit Van Hout, Rappresentante per l’Europa presso l’Ufficio dell’Alta Commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR) ha dichiarato che “la Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha chiaramente espresso l’impegno dell’UE a favore di un ordine mondiale fondato su regole. Il Patto offre un’occasione unica per dare l’esempio. Le politiche migratorie sono fattibili solo se sono radicate nei diritti umani e se vengono condotte in conformità alle norme internazionali e regionali. Questo implica il divieto di detenzione arbitraria e di espulsioni collettive come i respingimenti. Ciò presuppone inoltre garantire una procedura regolare, rispettare il principio di non respingimento e assicurare che le espulsioni forzate rispettino la sicurezza e la dignità delle persone. Accogliamo con favore il fatto che il Patto proponga un meccanismo di controllo indipendente per garantire il rispetto dei diritti umani". Štefánek e Van Hout hanno espresso la loro volontà di cooperare con l’UE e con i suoi Stati membri per l’attuazione del Patto seguendo un approccio fondato sui diritti umani e hanno proposto, nel quadro dei loro rispettivi mandati, di mettere la loro esperienza al servizio di questa iniziativa.