Rappresentanti di alto livello del Consiglio d’Europa, organizzazione composta da 47 Stati membri (CdE), e dell’Unione europea (Ue), che conta 28 membri, figurano tra le personalità di spicco che partecipano alla conferenza organizzata a Bruxelles il 28 marzo per esaminare gli sforzi comuni compiuti per favorire la partecipazione, l’emancipazione e l’inclusione dei Rom in tutta Europa.
I partecipanti all’evento, tra cui il Primo Vicepresidente dell’Ue Frans Timmermans e il Rappresentante del Consiglio d’Europa sulle questioni riguardanti i Rom, Valeriu Nicolae, si propongono di discutere i risultati e le prospettive future del programma “ROMED”, istituito per promuovere la partecipazione dei Rom, e di altre iniziative congiunte CdE/Ue.
Il programma di formazione ROMED1 è stato lanciato nel 2011 per contribuire a migliorare le attività dei mediatori che intervengono tra le comunità rom e le autorità locali e per accrescere le possibilità di accesso dei Rom ai servizi pubblici locali.
Ad oggi, hanno seguito tale formazione, nell’ambito di questo programma, oltre 1.500 mediatori provenienti da 500 comuni di 22 paesi diversi. Circa il 90% dei mediatori così formati sono Rom, di cui oltre il 50% è costituito da donne.
Il programma ROMED2 mira a stimolare la partecipazione dei Rom nelle decisioni prese a livello locale. Il progetto ha condotto alla creazione di gruppi di azione a livello della comunità locale rom in oltre 50 comuni, che cooperano con le amministrazioni locali in numerosi settori per predisporre piani d’azione comunali e un’adeguata distribuzione delle risorse.
Tra gli altri esempi di cooperazione tra il Consiglio d’Europa e l’Ue in questo campo sono degni di nota l’attuazione di una vasta gamma di progetti condotti a livello delle comunità locali nell’ambito del programma ROMACT, un programma distinto volto a promuovere l’accesso alla giustizia per le donne rom e Viaggianti e un programma congiunto a favore di una scuola più inclusiva.