In una nuova decisione pubblicata oggi sul merito del reclamo collettivo Unión General de Trabajadores (UGT) c. Spagna, reclamo n. 207/2022, il Comitato europeo dei diritti sociali (CEDS) conclude che la legislazione spagnola non offre sufficiente protezione ai lavoratori in caso di licenziamento senza valido motivo e, pertanto, viola la Carta sociale europea riveduta (“la Carta”).
Nel suo reclamo, l’UGT sosteneva che la situazione in Spagna costituisce una violazione dell’articolo 24 della Carta (diritto a una tutela in caso di licenziamento) poiché il meccanismo di risarcimento in caso di licenziamento senza valido motivo previsto dalla normativa nazionale e come interpretato dalla giurisprudenza nazionale non consente alle vittime di licenziamento di questo tipo di ottenere un risarcimento sufficiente per coprire i danni subiti e non ha un effetto dissuasivo sui datori di lavoro. In particolare, il lavoratore ha diritto solo a un risarcimento stabilito automaticamente dalla legge che fissa un tetto massimo e non tiene conto dell’effettivo danno subito.
Nella sua decisione, adottata il 20 marzo 2024, il CEDS ricorda che, ai sensi dell’articolo 24.b della Carta, gli Stati aderenti devono riconoscere il diritto dei lavoratori licenziati senza valido motivo a un congruo indennizzo o altra adeguata riparazione. Con 13 voti a favore e 1 contrario, il CEDS conclude che esiste una violazione dell’articolo 24.b della Carta.
La Carta sociale europea è un trattato del Consiglio d’Europa che garantisce i diritti sociali ed economici fondamentali, a completamento della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che tratta i diritti civili e politici. Firmata il 18 ottobre 1961 a Torino e arricchita poi con la versione riveduta del 1996, la Carta garantisce un’ampia varietà di diritti umani relativi agli aspetti della vita quotidiana quali l’impiego, l’alloggio, la salute, l’istruzione, la protezione sociale e i servizi sociali.
Un Protocollo alla Carta, aperto alla firma nel 1995, consente alle organizzazioni sindacali, alle organizzazioni dei datori di lavoro e alle organizzazioni non governative, sia nazionali che internazionali, di presentare reclami collettivi riguardanti le violazioni della Carta.