In una dichiarazione interpretativa pubblicata oggi sul diritto alla protezione della salute (Articolo 11 della Carta sociale europea) in tempi di pandemia, il Comitato europeo dei diritti sociali approva numerose misure adottate dagli Stati per contrastare il contagio da COVID-19, tra cui: “i test diagnostici e la tracciabilità dei contagiati, il distanziamento tra persone e l’autoisolamento, la fornitura di mascherine e disinfettanti adeguati, nonché l’imposizione di misure di quarantena e di isolamento. Tali misure devono essere studiate e attuate tenendo conto dello stato attuale delle conoscenze scientifiche e nel rispetto delle norme pertinenti in materia di diritti umani”.
Il Comitato ribadisce la necessità di fornire e finanziare adeguati servizi di sanità pubblica, compresi quelli nel settore della ricerca, dello sviluppo di un vaccino e della prevenzione. Il Comitato sottolinea inoltre una serie di altri diritti umani in campo sociale minacciati dalla pandemia, tra cui il diritto alla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e i diritti dei bambini e degli anziani, a cui le autorità devono rivolgere particolare attenzione.
"In tempi di pandemia, la tutela del diritto alla salute per tutti deve essere l'obiettivo primario di ogni politica e misura pubblica, poiché le pandemie - e le relative risposte degli Stati - possono comportare rischi significativi per molti altri diritti sociali. Il Comitato europeo dei diritti sociali fornirà ulteriori orientamenti agli Stati sulle esigenze di garantire i diritti sociali nell’ambito della risposta al COVID-19. Il Comitato esaminerà attentamente le azioni intraprese dagli Stati per contenere la pandemia, tenendo conto dei loro obblighi relativi al rispetto dei diritti sociali. Il questionario che sarà inviato agli Stati Parte della Carta sociale europea è già in preparazione con questo obiettivo”, ha dichiarato Giuseppe Palmisano, Presidente del Comitato.