In una mossa innovativa per migliorare l'accessibilità della sua giurisprudenza, la Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) ha ampliato la sua piattaforma di condivisione delle conoscenze (ECHR-KS) per includere nuove versioni linguistiche in rumeno, turco e ucraino. Questa pietra miliare, lanciata in collaborazione con l'Istituto europeo della Romania, il Ministero della Giustizia turco e la Corte suprema ucraina, aumenta significativamente l'accessibilità per oltre 300 milioni di cittadini degli Stati membri del Consiglio d'Europa.
Rivoluzionare l'accesso alla conoscenza della giurisprudenza
La ECHR-KS è una piattaforma unica e dinamica che fornisce un'analisi curata e approfondita della vasta giurisprudenza della Corte, suddivisa per articolo della Convenzione europea e per tema (per esempio ambiente, immigrazione, terrorismo, protezione dei dati e altro). A differenza delle banche dati giuridiche statiche, questa piattaforma integra le norme e la dottrina internazionali pertinenti, con contenuti aggiornati settimanalmente per riflettere i temi emergenti.
Da strumento interno a risorsa giuridica per l'Europa
Inizialmente lanciata per uso interno alla Corte, la piattaforma si è rapidamente rivelata uno strumento trasformativo di gestione delle conoscenze giudiziarie. Riconoscendone il potenziale di supporto ai tribunali nazionali che devono affrontare la sfida di navigare nella vasta giurisprudenza della Convenzione, nel 2019 la ECHR-KS è stata estesa ai membri della Rete delle corti superiori. A seguito di un riscontro estremamente positivo, nel 2022 è stata lanciata una versione completamente pubblica in inglese e in francese che ha segnato un passo importante verso una maggiore trasparenza e sussidiarietà.
Abbattere la barriera linguistica nel diritto in materia di diritti umani
L'ultima espansione segna un vero e proprio cambiamento di paradigma, affrontando la critica barriera linguistica che da tempo costituisce uno degli ostacoli all'effettiva attuazione della Convenzione europea a livello nazionale. Fornendo accesso alla conoscenza della giurisprudenza in rumeno, turco e ucraino, ora la piattaforma facilita la comprensione e l'applicazione del diritto per un vasto segmento della popolazione europea.
Questa iniziativa è stata resa possibile grazie ai contributi volontari della Francia, dell’Irlanda e del Fondo fiduciario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. La Presidenza del Lussemburgo del Comitato dei Ministri ha riconosciuto e onorato questo risultato, consolidando l'impegno a rafforzare gli attori nazionali della Convenzione attraverso l'accesso alla conoscenza della giurisprudenza della Convenzione.
Una visione per il futuro
Con una visione audace, la Corte e la Direzione generale Diritti umani e Stato di diritto (DG1) stanno lavorando per tradurre la ECHR-KS in altre lingue del Consiglio d'Europa. Sfruttando le tecnologie digitali e di traduzione, questo lavoro mira a garantire un uso ottimale della piattaforma da parte di tutti gli attori della Convenzione, rafforzando ulteriormente il principio di sussidiarietà e facendo progredire l'attuazione dei diritti umani in tutta Europa.