In occasione della Giornata europea delle lingue, tutti possiamo apprezzare meglio il significato di essere europei e celebrare la nostra unità nella diversità.
Non è un caso che, già nel 1599, Mikalojus Daukša, l'editore dei primi libri in lituano, scrivesse nel suo capitolo “Postilė” (The Preface Unto Benevolent Reader [Prefazione al lettore benevolo]): “Non è per la fertilità della terra, né per la diversità degli abiti, né per la bellezza del paese, né per la potenza delle città e dei castelli che le nazioni vivono, ma soprattutto per la conservazione e l'uso della loro lingua, che rafforza e preserva l'unità, l'armonia e l'amore fraterno. La lingua è il legame comune dell'amore, la madre dell'unità, il padre della cittadinanza, il guardiano dello Stato”. Pur chiedendo la promozione e la conservazione della lingua madre, parlava con rispetto anche delle altre lingue.
Queste parole di un sacerdote cattolico umanista esprimono gli stessi valori che portarono il Consiglio d'Europa a lanciare la Giornata europea delle lingue il 26 settembre 2001.
La diversità linguistica, da cui deriva una notevole diversità culturale, è il fondamento dell'Europa di oggi. Questa Europa è unica nel suo genere in quanto presta particolare attenzione a ciascuna lingua, alla sua conservazione e alla sua diffusione nella sfera pubblica. Il rispetto per tutte le lingue, anche quelle meno utilizzate, garantisce la nostra unione e mantiene vivo il progetto di unità europea, come dimostrano gli eventi di oggi in tutta Europa.
Soprattutto le scuole, le università, gli spazi educativi e pubblici d'Europa si riempiono ogni giorno di una meravigliosa polifonia. Ognuno di noi apprezza il suono della propria lingua madre. Ognuno di noi è desideroso di imparare a parlare altre lingue.
Infine, la Giornata europea delle lingue è anche una celebrazione della democrazia, della libertà e della solidarietà. Grazie a una maggiore comprensione reciproca, siamo in grado di trovare soluzioni comuni e di costruire un futuro condiviso in cui tutti contano, perché tutti arricchiscono l'Europa in cui siamo nati. Custodiamo il dono della diversità linguistica e culturale, non solo apprezzando la nostra lingua madre, ma anche imparando altre lingue.
