Il Comitato di esperti della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie del Consiglio d’Europa ha invitato la Repubblica ceca a elaborare e attuare una strategia e un piano d’azione specifici per la protezione e la promozione di ciascuna delle lingue previste dal trattato nel paese: tedesco, croato-moravo, polacco, romaní e slovacco.
In un rapporto pubblicato oggi, il Comitato di esperti accoglie con favore la decisione delle autorità ceche di estendere gli impegni assunti conformemente alla Carta per quanto riguarda il tedesco nei distretti di Cheb, Karlovy Vary, Sokolov, Liberec, Ústí nad Labem, Český Krumlov, Opava e Svitavy, il che aumenterà in modo significativo l'offerta formativa e mediatica in lingua tedesca e ne promuoverà l'uso nella comunicazione dei cittadini con le amministrazioni pubbliche. Il Comitato ritiene che questa decisione possa costituire la base per una politica strutturata di tutela e promozione del tedesco nella vita pubblica. Finora l'istruzione prescolare, primaria e secondaria nelle lingue regionali e minoritarie è stata disponibile solamente in polacco. Il tedesco viene insegnato come lingua straniera, mentre il croato-moravo, il romaní e lo slovacco non vengono insegnati nell'istruzione tradizionale.
Per quanto riguarda le autorità giudiziarie, il Comitato di esperti ritiene che la legislazione debba essere modificata per consentire l'uso delle lingue regionali e minoritarie dinanzi e da parte dei tribunali.
Il rapporto di valutazione è stato pubblicato insieme ai commenti delle autorità ceche. Una sintesi del rapporto è disponibile in ceco.
La Carta europea delle lingue regionali o minoritarie e la Repubblica ceca