Nel suo primo rapporto sulla Grecia, il Gruppo di esperti contro la tratta di esseri umani (GRETA) del Consiglio d’Europa ha elogiato le iniziative positive intraprese dalle autorità greche per combattere la tratta di esseri umani, ma ha anche posto in evidenza una serie di lacune.
Il GRETA accoglie con favore l’adozione della legislazione anti-tratta, l’istituzione di strutture specializzate e di coordinamento e l’organizzazione di corsi di formazione per i professionisti coinvolti, nonché di attività di sensibilizzazione.
Tuttavia, il rapporto evidenzia anche delle lacune nella lotta contro la tratta di esseri umani, come l’assenza di una strategia anti-tratta nazionale o di un piano d’azione. Sebbene accolga con favore la recente formalizzazione del Meccanismo nazionale di orientamento, il GRETA esorta le autorità greche a intraprendere ulteriori iniziative volte a migliorare l’identificazione delle vittime della tratta per tutte le forme di sfruttamento. Nonostante i rapporti che attestano il lavoro forzato in settori come l’agricoltura, il turismo o il lavoro domestico, solo poche vittime della tratta per sfruttamento del lavoro sono state identificate. Ulteriori sforzi dovrebbero essere compiuti per identificare le vittime della tratta tra i richiedenti asilo, i migranti irregolari e i minori non accompagnati. Inoltre, le autorità greche devono assicurare che l’identificazione delle vittime della tratta di esseri umani non dipenda dalle dichiarazioni e dalla collaborazione delle presunte vittime nelle indagini o nei procedimenti penali.