Indietro Mantenere la promessa di una risposta globale alla violenza contro le donne

Le scarpe rosse sono diventate il simbolo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre)

Le scarpe rosse sono diventate il simbolo della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne (25 novembre)

“Tutte le donne e le ragazze hanno il diritto di vivere una vita senza violenza. Purtroppo, questa non è la realtà. Una donna su tre ha subito violenza fisica o sessuale, il 22% per mano del proprio partner. Più della metà di tutte le donne ha subito molestie sessuali e il 20% delle ragazze ha segnalato molestie sessuali online”, ha dichiarato oggi Dunja Mijatović, Commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

“Oltre a questi dati forniti dall’Agenzia dell’Ue per i diritti fondamentali, le Nazioni Unite stimano che il 70% delle vittime di violenza domestica è rappresentato da donne. Nel 2016, il numero di donne vittime di omicidi perpetrati da partner o membri della famiglia e parenti secondo l’Eurostat è stato, ad esempio, 238 in Germania, 146 in Francia, 67 in Spagna, 45 in Ungheria, 18 in Croazia, 16 in Finlandia e 11 in Albania.

La violenza basata sul genere nei confronti delle donne è una violazione dei diritti umani e deve essere combattuta con forza. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (“Convenzione di Istanbul”) è stata elaborata proprio con questo obiettivo. È il trattato internazionale più completo e più esteso che affronta la violenza contro le donne delineando gli obblighi degli Stati per prevenire la violenza, proteggere le vittime e perseguire i responsabili. La Convenzione ha aperto una nuova strada chiedendo agli Stati di considerare reato una serie di violenze contro le donne, tra cui la violenza fisica, sessuale e psicologica, lo stalking, le molestie sessuali, la mutilazione genitale femminile e il matrimonio forzato. È molto incoraggiante il fatto che 33 paesi sui 47 Stati membri del Consiglio d’Europa abbiano già ratificato la Convenzione di Istanbul".

Commissario per i diritti umani Strasburgo 22 novembre 2018
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