Il monitoraggio di un volo di rimpatrio di cittadini afghani da Monaco di Baviera a Kabul (Afghanistan) il 14 agosto 2018 è oggetto di un nuovo rapporto pubblicato oggi dal Comitato europeo del Consiglio d’Europa per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) (vedi sintesi del rapporto).
Il rapporto è basato, insieme alla risposta del Governo tedesco, su una visita effettuata dal CPT in Germania dal 13 al 15 agosto 2018 per valutare le condizioni del volo di espulsione di cittadini afghani, sotto l’autorità della polizia federale tedesca e in collaborazione con l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex). Durante il suo quinto controllo di un’operazione di rimpatrio per via aerea, la delegazione del CPT ha osservato tutte le fasi dell’operazione, compresi i preparativi nel carcere di Eichstätt (Centro di trattenimento in attesa dell’espulsione).
Il CPT conclude che l’operazione è stata ben preparata e che nel complesso è stata condotta in modo professionale. Le persone trattenute sono state trattate correttamente dagli agenti di polizia che scortavano i rimpatriati, con un’unica eccezione. L’eccezione riguarda i presunti maltrattamenti che sarebbero stati commessi a bordo dell’aereo nei confronti di una persona che si era opposta con violenza al rimpatrio. Il CPT raccomanda che gli agenti delle forze dell’ordine che scortano un’operazione di rimpatrio forzato non utilizzino tecniche che potrebbero ostacolare le vie respiratorie e/o destinate a infliggere violenti dolori per obbligare una persona ad ottemperare agli ordini (ad esempio, la compressione dei genitali). Inoltre, tutti gli agenti di scorta dovrebbero indossare segni distintivi durante le operazioni di espulsione e dovrebbe essere aumentato il numero complessivo degli agenti di scorta debitamente addestrati.